12 febbraio 2019 - 08:23

«La tenda in salotto», il blog dei «Ferragnez» del lago di Lecco: influencer per caso

Gaia Rota, 29 anni, i due figli - di cui la maggiore avuta da un’altra relazione - e il marito Michele sono protagonisti del seguitissimo blog e relativo account Instagram, su cui lei racconta la vita quotidiana in famiglia

di Barbara Gerosa

Gaia Rota, 29 anni, il marito Michele Cattaneo, 31, con iLavinia, 6, e Brando, un anno. Il blog si chiama «La tenda in salotto»
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Lei esile ed elegante come Chiara Ferragni. Lui moro e con i tatuaggi di Fedez. Le similitudini finiscono qui. Niente abiti griffati, vacanze da sogno, attici lussuosi. Semmai una tenda in salotto, la stessa da cui prende il nome il loro blog, premiato tra quelli emergenti dell’anno 2018 per il maggior numero di interazioni. I lecchesi Gaia e Michele, influencer per caso, seguitissimi su Instagram e Facebook, tanto da avere appena dato alle stampe un libro: «La nostra famiglia ribelle», edito da Garzanti, il giorno dopo la pubblicazione è balzato in vetta alle classifiche di vendita di Amazon e a distanza di qualche settimana si colloca tra i primi cento.

Il segreto è la normalità di una famiglia con tre cognomi. Perché Gaia Rota, 29 anni, è mamma di una bimba di sei, Lavinia, nata da una precedente relazione, e di Brando, un anno, frutto dell’amore con Michele Cattaneo, suo marito dal 2016. «Due genitori giovani e colorati, una figlia instancabile, un altro sempre sorridente, un cane, due pesci rossi. Scriviamo storie, ma non abbiamo ancora capito come compilare l’Isee», si descrivono. Una semplicità che ha colpito il cuore dei tanti follower che sono entrati nelle loro vite attraverso i racconti, le fotografie e i piccoli intoppi di tutti i giorni. «Non posso ritirare Lavinia dal punto giochi dell’Ikea, nemmeno fare il rappresentante di classe o iscriverla a un corso di ginnastica — spiega Michele, 31 anni, assistente sociale —. Sei è il numero dei suoi anni. Cinque quelli che ha trascorso con me, tre quelli che aveva quando ha deciso di chiamarmi papà. Eppure noi, per il resto del mondo, siamo due estranei». Storie che colpiscono. Così tanto da aver trasformato il blog «La tenda in salotto» in un punto di riferimento per migliaia di persone. «L’ho aperto quasi per scherzo mentre ero in attesa di Brando — racconta Gaia, un passato da fotoreporter, pronta a partire per la Palestina quando aveva solo 22 anni, un presente da social media manager —. Il segreto? Il contatto con i follower. Rispondiamo sempre a tutti. Tanti genitori e adolescenti ci seguono. Alcuni ci prendono come esempio. Una ragazza di diciotto anni mi ha scritto di aver deciso di tenere il suo bambino leggendo il nostro blog. Anche per me in passato non è stato facile mettere da parte la laurea e le aspirazioni, diventare mamma così giovane e trovare un impiego come commessa per andare avanti. Poi è arrivato Michele, e tutto è cambiato. Un plauso anche alla sensibilità del padre di Lavinia. L’altro giorno eravamo a fare un colloquio in tre con le maestre. Non è mai stata una guerra e il cuore della mia piccola è abbastanza grande per ospitare chiunque le voglia bene».

Il resto fa parte della quotidianità: le notti insonni, i sacrifici, i piccoli segreti per non perdere l’intimità. «Scriviamo di getto. Un modo per cristallizzare le cose che ci rendono felici. E chi ci legge si immedesima perché magari ha vissuto le stesse sensazioni e come noi cerca le risposte. Ancora mi stupisco quando ci fermano per strada. Ma evidentemente la sincerità vince sempre», conclude Michele, mentre si prepara a cucinare per i bimbi. Perché in casa il mago dei fornelli è lui. E anche questo fa parte della normalità.

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