12 febbraio 2019 - 08:14

Milano, intesa a Porta Venezia: riemerge l’arcobaleno nella stazione dei diritti

Nike risponde all’appello del sindaco e della rete lgbt. Sarà ridimensionato lo spazio dei poster pubblicitari

di Maurizio Giannattasio

Rimossi i pannelli grigi che avevano coperto l’arcobaleno nella stazione del metrò di Porta Venezia (LaPresse) Rimossi i pannelli grigi che avevano coperto l’arcobaleno nella stazione del metrò di Porta Venezia (LaPresse)
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L’arcobaleno è salvo. La moral suasion del sindaco Beppe Sala — chiamiamola così, termini alternativi finirebbero censurati — ha funzionato: Atm e Nike hanno trovato l’accordo. I colori arcobaleno della fermata di Porta Venezia tornano a essere visibili. Già lunedì sera, tecnici e operai erano all’opera per smontare i pannelli grigi che avevano oscurato il rainbow caro alla comunità lgbt. Nike ha rinunciato a usare quegli spazi per la sua pubblicità. Potrà utilizzare i cartelloni pubblicitari già presenti e le pareti del grande corridoio che sarà trasformato in una palestra sotterranea con vari corner e attività sportive a disposizione dei cittadini.

Si conclude così una vicenda che aveva provocato non poche polemiche. I più arrabbiati erano chiaramente i rappresentanti della comunità gay perché la stazione arcobaleno era diventata un simbolo per i sostenitori dei diritti civili. Ma quello più arrabbiato di tutti era un altro che risponde al nome di Beppe Sala, di mestiere primo cittadino, e che in un passato recente aveva assicurato che i colori arcobaleno sarebbero rimasti permanentemente nella stazione di Porta Venezia.

Quando è venuto a conoscenza del colpo di cancellino ha chiamato Atm che a sua volta si è messa in contatto con Igp Decaux, la società che gestisce la pubblicità nella metropolitana milanese che a sua volta ha contattato Nike. Nel frattempo la protesta aveva invaso i social. C’è chi chiedeva di boicottare i prodotti della società. Chi invece puntava il dito contro Atm. Era intervenuta anche Monica Cirinnà, la madre delle unioni civili: «Attenzione perché Milano Porta Venezia non è una questione locale ma nazionale per quanto riguarda l’inclusione, i diritti, la voglia di libertà. Il gay district è un luogo in cui si fa cultura a livello europeo. Il sindaco Sala lo ha voluto fortemente e sono sicura che lavori perché l’arcobaleno torni il più presto possibile. Non è pensabile oscurarlo e far vincere le forze più oscurantiste di Milano».

Così è stato. Sala si è messo al lavoro. «Sarebbe da sciocchi perdere un segno come questo — aveva detto domenica a margine del capodanno cinese — Invito Nike a trovare una formula per lasciare l’arcobaleno dove si trova perché è un simbolo importante e caratterizza quella fermata». L’invito è stato accettato, i pannelli grigi sono spariti e l’arcobaleno è tornato a colorare la stazione di Porta Venezia.

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