23 febbraio 2019 - 07:52

Sala-Fontana, è di nuovo scontro: «Sanità, la spartizione continua». «Ossessionato. Interviene su tutto»

Si commenta la vicenda di Formigoni e si litiga sulla sanità regionale. Sala e Fontana: «Le regole che governano la sanità non sono cambiate; nelle scelte della Regione prevale un atteggiamento da manuale Cencelli». Replica Fontana: «È ossessionato»

di Andrea Senesi

L’ex governatore Roberto Formigoni, 71 anni, nel carcere di Bollate (foto Furlan/LaPresse) L’ex governatore Roberto Formigoni, 71 anni, nel carcere di Bollate (foto Furlan/LaPresse)
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Si commenta la vicenda giudiziaria di Formigoni e si finisce a litigare intorno alla sanità regionale e al manuale Cencelli. Beppe Sala e Attilio Fontana, ancora una volta Comune contro Regione. Parlando dell’arresto di Formigoni, il sindaco esprime la propria «solidarietà umana», ma la riflessione s’inerpica poi intorno al sistema di potere lasciato in eredità dal «Celeste». «Le regole che governano le scelte nella sanità non sono cambiate; quello che vedo oggi nelle scelte della Regione è ancora un atteggiamento da manuale Cencelli, cioè i partiti si stanno spartendo un’altra volta i ruoli nella sanità», attacca il sindaco: «Questo senza nulla togliere alla qualità della sanità lombarda. Non sta a me criticare. Rimane il fatto che è ancora una spartizione di potere tra i partiti». Il governatore Fontana dovrebbe metterci mano? «Non sta dando segni di cambiamento: i nomi che vedo venire avanti sono sempre nomi che è evidentissimo che rispondono a un equilibrio tra le richieste di Forza Italia e della Lega». La replica si fa attendere solo per qualche ora. «Credo che il sindaco di Milano Giuseppe Sala abbia colto l’essenza della questione: la sanità lombarda è di qualità, anzi, aggiungo io, eccellente. Nonostante ciò, il sistema è sempre sotto esame: apportiamo aggiustamenti, come è ovvio in un settore che offre welfare di qualità», risponde il presidente leghista. La stoccata arriva alla fine: «C’è poi da dire che ultimamente il sindaco di Milano, ossessionato dal fatto di voler intervenire su tutto e su tutti, azzarda giudizi su temi che conosce solo superficialmente. Al contrario da oggi lo considero un esperto di manuale Cencelli, viste le certezze con cui ne parla». È il duello che si trascina da tempo su tutti i temi principali: dall’aumento del biglietto Atm all’autonomia differenziata.

L’arresto di Formigoni divide tutto il mondo politico. «Provo un grande dolore. Quello che conosco è la passione di Formigoni, con quanto impegno e dedizione da governatore si sia dedicato alla Lombardia: dal buono scuola alle infrastrutture alla riforma sanitaria, credo che siano state fatte tante cose buone. Mi spiace saperlo oggi in carcere», commenta Mariastella Gelmini di Forza Italia. Fabio Pizzul a nome del Pd osserva: «È sempre triste quando un esponente istituzionale finisce in carcere. Formigoni, e lo dico da avversario, da presidente è stato in grado di far correre la Regione ma a un certo punto si è sentito al di sopra di tutto e di tutti. Non ha riconosciuto il limite, e questo lo ha pagato lui personalmente ma anche i lombardi». Il commento più duro è del 5 Stelle Dario Violi: «L’arresto di Formigoni dimostra che il Paese è cambiato. Abbiamo restituito ai cittadini la certezza delle pene». «È una vergogna che i 5 Stelle festeggino la galera per una persona di 71 anni. Formigoni non avrà diritto a domiciliari e a pene alternative? Ha fatto molto per Lombardia ma ora viene trattato alla stregua di un mafioso», reagisce Stefano Parisi, ex candidato sindaco del centrodestra. Cl, infine, il movimento fondato da don Giussani di cui Formigoni è stato per decenni l’esponente politico più noto: «In questo momento soffriamo insieme a Roberto. Lo accompagniamo con la preghiera in questa circostanza drammatica».

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