11 maggio 2019 - 07:38

Alpini Milano, la città diventa la «capitale» delle truppe di montagna
Domenica la sfilata, blocco traffico

Tende, musica e tricolori: mezzo milione di persone in festa per il centesimo anniversario della fondazione dell’Associazione Nazionale Alpini

di Stefania Chiale

Alpini Milano, la città  diventa la «capitale» delle truppe di montagna Domenica la sfilata, blocco traffico
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Luciano Porta, 76enne di Mondovì, è arrivato a Milano giovedì, in tempo per l’apertura della 92esima Adunata nazionale alpini, di cui condivide animo e divisa da dieci anni. Gira nella Milano vestita a festa indossando «lo zaino e il cappello di uno dei pochi fortunati superstiti ritornati dalla campagna di Russia 1942-43», recita il cartello che ha appeso al collo. Il superstite era suo papà: Luciano è diventato alpino per ricordare lui. «Mi sono trovato in Duomo, da solo - racconta -. Cercavo un posto per dormire: ho incontrato subito fuori dal metrò alcuni compagni del Veneto, mi hanno trovato una tenda e ospitato nel loro accampamento.

Questo è lo spirito degli alpini».Per tre giorni Milano è la città delle «truppe di montagna». L’Adunata si è aperta venerdì con l’alzabandiera in Piazza Duomo alla presenza del sindaco Giuseppe Sala e del presidente della Regione Attilio Fontana. Da giorni migliaia di penne nere - sono attese 500 mila persone - invadono le strade, le piazze e gli spazi verdi di Milano. Gli accampamenti riempiono i parchi cittadini (non senza proteste di alcuni residenti). La mattina al Parco Solari - davanti alle famiglie con bambini e cani al seguito, runner e anziani seduti al sole - gli alpini escono dalle loro tende e siedono alla lunga tavolata per fare colazione, mentre qualche compagno prepara già il pranzo.

A ogni sezione la sua specialità regionale: i bresciani lo spiedo, i bergamaschi la polenta, i veneti taglieri di sopressa. E litri di birra per tutti (la grappa non va più di moda, forse). Arrivano da tutta Italia a Milano - dove 100 anni fa Arturo Andreoletti fondò l’Ana, Associazione nazionale alpini - per ricordare i reduci, festeggiare e rivendicare quel senso di «alpinità», come la definisce Simone Giovannelli, 39 anni, bergamasco: «Significa prodigarsi per cercare di contribuire alla collettività, aiutare chi ha bisogno e ricostruire cosa è andato distrutto». Aaron, arrivato in città con mamma e papà da Monza, ha partecipato alla sua prima adunata quando aveva sei mesi. Ora che di anni ne ha nove conta sul suo cappello cinque spillette, una per ogni adunata. La sesta la indosserà domenica, al gran finale (la sfilata parte alle ore 9, centro di Milano chiuso al traffico per tutto il giorno).

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