29 marzo 2019 - 09:01

«Stadio San Siro, rischio Corte dei conti». E il Cio: garanzie per le Olimpiadi

Il sindaco Beppe Sala e l’ipotesi di abbattere il Meazza : i club facciano un referendum. Prevista lì la cerimonia 2026 per i giochi olimpici

di Andrea Senesi

«Stadio San Siro, rischio Corte dei conti». E il Cio: garanzie per le Olimpiadi
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Tra sei giorni arriveranno anche gli ispettori del Cio. La prima tappa della missione olimpica sarà proprio San Siro, il «vecchio» Meazza che da dossier di candidatura dovrebbe ospitare l’eventuale cerimonia d’apertura dei Giochi milanesi 2026. Beppe Sala è preoccupato (anche) di questo, delle ricadute olimpiche della querelle San Siro. «Il dibattito è talmente infuocato che abbiamo appena ricevuto una telefonata del Cio», ha raccontato ieri il sindaco.

È possibile modificare in corso la geografia degli impianti presentati nel primo dossier di candidatura. A Tokio per i Giochi dell’anno prossimo hanno cambiato ben 11 dei 30 palazzetti indicati inizialmente. «Noi li abbiamo rassicurati: se ci sarà uno stadio nuovo, la cerimonia di inaugurazione andrà nella nuova struttura. La cosa buffa è che non si è spostato un mattone eppure il dibattito è infuocato. Ma il Cio vuole garanzia che ci sia uno spazio adeguato».

Gli echi svizzeri, ma non solo. Sala, come ha spiegato in serata a Sky, è ancor più preoccupato di possibili interventi della Corte dei Conti. Per questo mercoledì ha sottolineato la necessità che l’eventuale nuovo impianto rimanga di proprietà comunale. «Altrimenti la Corte dei Conti mi verrebbe a prendere, dicendomi che avevamo uno stadio di nostra proprietà e l’abbiamo demolito. Poi si ragionerà con tranquillità».

Infine il sindaco è allarmato dal possibile contraccolpo d’immagine della questione, lui peraltro che ha sempre «tifato» per l’altra opzione, quella del restyling del Meazza. Ma vallo a spiegare al popolo dei social network. Per questo Sala ora pretende chiarezza da Milan e Inter che devono smettere di giocare a nascondino «altrimenti in questo momento sembra che sia io a voler abbattere San Siro».

Quanto al referendum cittadino anti-ruspe evocato dall’opposizione, Sala ha un’idea precisa: sono semmai i due club a dover consultare attraverso un sondaggio organizzato i propri tifosi sulla questione. Un passaggio che contribuirebbe a far chiarezza sulle responsabilità degli attori in gioco.

E a proposito di protagonisti istituzionali, giovedì ha detto la sua anche il presidente della Regione Attilio Fontana che ha scelto però di tenere una posizione da semplice tifoso: «Quello che conta è che vinca il Milan, che io farei giocare anche in un campetto di periferia purché ricominci a vincere la Coppa dei Campioni. Deciderà chi deve decidere». La Lega, partito anche del governatore, ha però un atteggiamento ben più bellicoso. Al Pirellone ha depositato una mozione contro la demolizione del Meazza e con Alessandro Morelli sferra un nuovo attacco frontale al sindaco: «Sala vorrebbe evitare di metterci la faccia ma ormai l’ha già persa».

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