Milano, 11 settembre 2014 - 11:53

Consonno, in vendita su Internet
un intero paese fantasma

Fu costruito alla fine degli anni Cinquanta dal conte Mario Bagno: il suo sogno era quello di costruire la città del divertimento. Prezzo: 12 milioni di euro

di Riccardo Rosa

(foto Lucilla Sala) (foto Lucilla Sala)
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Un intero paese messo in vendita su Internet. E non è un paese qualsiasi: è Consonno, in provincia di Lecco, il piccolo borgo rurale che negli anni Sessanta sarebbe dovuta diventare la Las Vegas della Lombardia. A mettere l’annuncio online è stato il gruppo immobiliare Zandonà di Milano, incaricato dagli eredi del proprietario del paese fantasma, il conte Mario Bagno, ribattezzato dagli abitanti del posto «il conte Amen». Il motivo è presto spiegato: il conte, dopo averle acquistate, fece radere al suolo le cascine abitate da 200 contadini e fece erigere al loro posto un minareto alto 30 metri, una grande pista da ballo all’aperto e decine di negozi in stile arabeggiante. Il suo sogno era quello di costruire in mezzo alle colline della Brianza la città del divertimento: era la fine degli anni Cinquanta e il boom economico faceva sembrare tutto possibile.

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Consonno, il paese in vendita

L’annuncio online

Il progetto megalomane però fallì e nel giro di pochi anni Consonno divenne, appunto, un paese fantasma. Oggi gli eredi del conte hanno deciso di vendere la collina e i ruderi spettrali di quella città del divertimento sopravvissuti al tempo, al degrado e ai rave party. «Splendida posizione in collina vista lago - si legge nell’annuncio pubblicato su Subito.it -. Proponiamo intero paesino da demolire esclusa chiesa e canonica, con la possibilità di edificare 30 mila metri quadri in parte residenziali e in parte commerciali». Nell’inserzione si accenna anche a un’ipotesi progettuale che prevede la creazione di hotel con piscine, villette singole e a schiera, appartamenti e di un centro commerciale in un’area che occupa 1.700.000 mq di terreno, «il 60% dei quali composti da boschi con piste ciclabili e altre attrattive».

Gli anni d’oro

Il conte Bagno scelse Consonno per la sua posizione climatica favorevole, a 600 metri sul livello del mare, affacciata sul Resegone. I lavori durarono cinque anni e alla fine al posto delle stalle e degli abbeveratoi per le mucche sorsero colonne in stile medioevale, un finto cannone fatto arrivare da Cinecittà, sfingi egiziane, pagode cinesi e sale da gioco. Per qualche anno fu un vero successo. Gli ospiti, da Pippo Baudo ai Dik Dik, facevano a gara a farsi invitare.

Il progetto

Esaurita la novità, però, la clientela cominciò a diminuire e poi, a partire dal 1976, arrivò l’oblio: una frana travolse l’unica strada di accesso e il Comune, ai ferri corti con Bagno per il suo carattere irruento, non la fece ricostruire. Seguirono quasi quarant’anni di totale abbandono, durante i quali Consonno è diventata famosa come paese fantasma, meta ideale per gite col brivido e per set fotografici di gruppi. Il costo dell’operazione immobiliare circoscrive molto la possibile rosa di acquirenti: 12 milioni di euro (il conte Bagno spese 22 milioni e mezzo delle vecchie lire). Tuttavia, il gruppo che sta gestendo l’operazione immobiliare per conto della proprietà assicura che grazie alle possibilità edificatorie « si dovrebbe avere un utile tra i 10 e i 14 milioni di euro».

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