16 aprile 2018 - 11:07

Cremona, il blitz della polizia: chiusi tutti e nove i centri massaggi cinesi

Erano stati aperti nei mesi scorsi e venivano pubblicizzati su Internet e giornali. Essendo difficile «incastrare» i titolari per sfruttamento della prostituzione, si è partiti dalle irregolarità amministrative, come le precarie condizioni igieniche

di Gilberto Bazoli

Il blitz della polizia al  centro massaggi cinesi «Giada» a Cremona Il blitz della polizia al centro massaggi cinesi «Giada» a Cremona
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Giro di vite sui centri massaggi cinesi a Cremona. Con un blitz simultaneo, scattato nella notte tra venerdì e sabato, che ha visto coinvolti 50 agenti della polizia e vigili, insieme con i tecnici della Ats Valpadana, ne sono stati chiusi nove: tutti quelli aperti nei mesi scorsi in vari quartieri della città. Una cinquantina le irregolarità amministrative riscontrate, dalle precarie condizioni igieniche dei locali alla mancanza della licenza e ai rapporti di lavoro. Come hanno spiegato il questore Gaetano Bonaccorso e il capo della Squadra anticrimine Marco Mariconda lunedì in una conferenza stampa, le indagini sono partite dagli espliciti annunci pubblicitari su giornali e siti Internet e sono continuate con pedinamenti e appostamenti.

«Lo spettacolo presentatosi all’interno delle strutture, alcune delle quali trasformate in abitazioni, era particolarmente inquietante: frigoriferi stracolmi di cibi scaduti e sottoscala più simili a discariche», ha detto Mariconda. «Gli impianti elettrici e idraulici erano compromessi», ha aggiunto Anna Barchiesi, dirigente del’Ast. Durante l’irruzione sono stati identificati i gestori e una quindicina di clienti.

È la prima volta che vengono chiusi in contemporanea una serie di centri «mascherati» e soprattutto è la prima volta che l’operazione parte dalle violazioni amministrative e non dalle responsabilità dei titolari. In quest’ultimo caso, infatti, il sequestro è complicato e la licenza può essere ceduta facilmente consentendo in questo modo la ripresa dell’attività in tempi brevi. «Nel corso delle indagini che seguiranno, verranno compiute - ha detto il questore - tutte le verifiche anche sotto l’aspetto penale». Compreso il reato di sfruttamento della prostituzione. Un altro degli aspetti da chiarire è se i nove centri massaggi facciano riferimento a gestori diversi o siano riconducibili a un’unica organizzazione.

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