1 dicembre 2018 - 07:30

Apre la pista ciclabile, ma in piazza Repubblica scoppia il caos semafori

Finita dopo oltre un anno la prima parte della corsia riservata. «Lanterne sincronizzate male». Insorgono i tassisti

di Andrea Senesi

Apre la pista ciclabile, ma in piazza Repubblica scoppia il caos semafori
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La buona notizia è che la pista ciclabile è pronta. Mancano gli ultimi cartelli stradali e l’ultima corsia protetta, quello che va verso i Bastioni di Porta Venezia, ma per il resto la ciclabile è (finalmente) ultimata. Ci sono voluti quasi due anni: ora piazza della Repubblica può essere attraversata in bici. A che prezzo, però. Da giorni la zona è nel caos: lunghe code di auto praticamente in ognuna delle quattro direzioni. Perché la piazza è uno degli snodi viabilistici più importanti della città, tra la Stazione centrale, la zona di Porta Nuova, e l’asse commerciale di corso Buenos Aires. Gli ingorghi dell’ultima settimana si devono ai nuovi semafori installati (anche) a protezione della pista ciclabile. I nuovi impianti sono sì in funzione, ma non sono ancora regolati dal cervellone che li sincronizza a seconda delle esigenze del traffico. Non sono ancora a «regolazione flessibile». Tocca allora agli agenti della polizia locale provare a decongestionare la zona, almeno nelle ore di punta.

Spiega l’assessore alla Mobilità del Comune Marco Granelli: «I cantieri per la pista erano finiti già 20 giorni fa, mancavano di fatto solo i semafori. Ora si sta lavorando sulla sincronizzazione modulata a seconda dei flussi di traffico e dei passaggi dei tram. Da qui a martedì sara comunque tutto a posto». Anche la realizzazione della pista ciclabile è stata un’operazione più complessa del previsto perché il progetto è stato più volte rivisto in corso d’opera. «Ma entro la festa di Sant’Ambrogio sia la pista che la viabilità della zona saranno pienamente a regime», garantisce l’assessore.La città nel frattempo protesta, in particolare chi usa l’auto per lavoro: «Il nuovo ciclo semaforico entrato in funzione che tiene conto anche dei tempi di percorrenza delle piste ciclabili sta paralizzando la piazza e tutte le vie circostanti», dice Claudio Severgnini, presidente del Tam (Tassisti artigiani milanesi): «È semplicemente un delirio. Credevamo di avere visto il peggio con le 84 paline semaforiche poste in piazza XXIV Maggio ma questo disastro lo supera».

E la paralisi di piazza della Repubblica non è sfuggita nemmeno all’opposizione di Palazzo Marino. «Settimana scorsa un’ambulanza a sirene spiegate è rimasta incastrata per cinque minuti nella strettoia creata nel tratto finale del bastione. Purtroppo non c’era spazio per liberare anche solo un piccolo pertugio. L’amministrazione a guida pd ama particolarmente il traffico e creare disagi ai cittadini», attacca Gabriele Abbiati, il consigliere dell Lega entrato in Comune poche settimane fa in sostituzione del dimissionario Matteo Salvini. «Realizzando questa ciclabile di appena 300 metri non abbiamo fatto altro che produrre parecchio smog in più», rincara la dose Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia che punta poi il dito contro un aspetto in apparenza secondario e cioè la moltiplicazione di pali e lampioni avvenuta durante i lunghi lavori di restyling: «Luci di A2a, cartelli stradali per auto, bici e pedoni, cartelli informativi per Area C, semafori, paline Atm, bike sharing, pubblicità. Ho contato in totale 350 tra pali e cartelli stradali. In piazza si è creata una “foresta” dove è difficile orientarsi». La ragione? «Non c’è stata alcuna regia del Comune e ogni azienda o settore dell’amministrazione pretende di mettere pali per evitare cause legali o lamentele».

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