16 dicembre 2018 - 13:21

Salvini: «Autonomia in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna entro l’anno. Sì alla riapertura dei Navigli»

Il ministro dell’Interno si è espresso così in alla scuola di Formazione Politica della Lega a Milano, replicando alla bocciatura di Bonisoli (M5s). «C’è già stato un referendum, i milanesi sono favorevoli»

di Redazione Milano online

Matteo Salvini alla scuola di Formazione Politica della Lega a Milano (Ansa) Matteo Salvini alla scuola di Formazione Politica della Lega a Milano (Ansa)
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L’autonomia per le Regioni che l’hanno chiesta attraverso un referendum «arriva entro l’anno» e servirà a «far pagare meno tasse e far spendere più da vicino soldi che nel calderone finiscono mal spesi». Così il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini parlando alla scuola di Formazione Politica della Lega domenica a Milano. E il vicepremier trova anche il tempo di scherzare: «Basta applausi, «che poi mi monto la testa poi finisco a fare documentari su Milano che fanno l’1,8 per cento di share, ha vinto anche la signora in giallo», ha affermato riferendosi alla trasmissione su Firenze condotta da Matteo Renzi su canale Nove.

Poi Salvini ha toccato il tema milanese dei Navigli. «Assolutamente sì»: così il ministro dell’Interno e vicepremier ha risposto se è favore alla loro riapertura. Un progetto, a cui sta lavorando l’amministrazione comunale di centrosinistra guidata da Beppe Sala, definito sabato invece «una sciocchezza» dal ministro della Cultura Alberto Bonisoli, esponente del Movimento 5 Stelle, che sul punto ha proposto un referendum. «L’abbiamo già fatto il referendum a Milano. I Navigli sono storia, sono cultura, sono bellezza, arte e lavoro, perché riporterebbero Milano a essere una città d’acqua, rispettando ovviamente il commercio, il lavoro e la mobilità» ha replicato Salvini. «Lasciamo che siano i milanesi a decidere, e su questo hanno già deciso» ha concluso il ministro, a margine del suo intervento alla scuola politica della Lega a Milano.

Attilio Fontana (Ansa)
Attilio Fontana (Ansa)

Intervistato dal Corriere, il governatore Attilio Fontana aveva spinto il governo per una definizione rapida del testo che dovrà diventare la legge sull’autonomia della sua Regione (ma anche del Veneto e dell’Emilia Romagna). Una richiesta che suona come una precisa volontà di fare pressione sugli amici leghisti e sugli alleati a cinque stelle. La Lombardia — cioè l’epicentro del lato verde della maggioranza — chiede che l’autonomia approdi in consiglio dei ministri entro Natale: «È in gioco una grande opportunità non soltanto per le tre Regioni direttamente interessate ma per tutto il Paese. I benefici si faranno sentire nel tempo ben oltre la dimensione territoriale». E ancora: «La Lombardia avrebbe bisogno di assumere di investire nella Sanità, ma dal 2004 non può farlo per rispettare i vincoli imposti a tutte le Regioni. Magari in qualche caso era una misura necessaria, ma da noi proprio no. In futuro invece si potranno fare in autonomia valutazioni di questo tipo. E come secondo effetto virtuoso, questo sistema porterà a risparmiare soldi che potranno diventare ulteriori risorse da investire. E questo libera al tempo stesso lo Stato e di conseguenza apre nuove opportunità per le altre Regioni, chiamate a loro volta a questa sfida organizzativa»

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