il dibattito
La riapertura dei Navigli. La cautela di Sala, ma Salvini accelera
Reazioni allo stop di Bonisoli. Il sindaco: incognite su tempi e fondi. Il leghista: noi favorevoli
I fondi, appunto. Probabile che si arrivi allora a una partenza scaglionata, dando magari la precedenza ai due tratti meno problematici», in termini di viabilità e traffico, e rimandando gli spezzoni più critici al successivo mandato. Mentre Sala invitava alla cautela, incassava però, un po’ a sorpresa, il convintissimo sostegno sul punto di Matteo Salvini. «L’abbiamo già fatto il referendum a Milano. I Navigli sono storia, sono cultura, sono bellezza, arte e lavoro, perché riporterebbero Milano a essere una città d’acqua, rispettando ovviamente il commercio, il lavoro e la mobilità», il commento del leader leghista che chiude la porta alla proposta di un nuovo referendum cittadino avanzata dal ministro grillino. «Su questo i milanesi hanno già deciso».La posizione di Salvini delinea una possibile nuova crepa nel governo giallo-verde. Perché la posizione di Bonisoli è tutt’altro che isolata tra i Cinque Stelle. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Stefano Buffagni rivendica le parole del ministro dei Beni culturali e rilancia: «Concordo co Bonisoli. La riapertura Navigli non è la priorità. La priorità è fare investimenti nelle nostre periferie, dalle scuole alle strade ai marciapiedi.Si potenzino i parcheggi all’entrata della città per favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici in modo da snellire il traffico in città e diminuire inquinamento. Le risorse sono poche e sono più urgenti piccoli investimenti per migliorare la qualità della vita dei cittadini nella loro quotidianità. Un esempio? Si sposti lontano dalle case la vasca di laminazione del Seveso che tanti disagi provocherà ai cittadini».
Navigli riaperti, ecco come cambierebbe Milano
Identica la posizione dell’altro sottosegretario milanese del M5s Manlio Di Stefano: «Sono d’accordo col ministro Bonisoli che ha parlato di referendum e auspico che anche la giunta Sala, consapevole che il progetto votato nel 2011 dai cittadini non è lo stesso di quello che sta promuovendo ora con una comunicazione ingannevole, sottoponga al vaglio dei cittadini milanesi la nuova proposta e sia finalmente onesta con i cittadini da cui è stata votata». Alleati che litigano e nuove e insospettabili convergenze che si creano lungo i canali da riaprire. Per esempio Stefano Parisi, ex avversario di Beppe Sala nella corsa a sindaco, che per una volta si ritrova sulla stessa sponda dei grillini:«Dieci anni di cantieri bloccherebbero Milano. Avremmo solo più traffico e inquinamento. Invece di inseguire l’ambientalismo elitario di Sala e il teatrino mediatico di una sinistra che non fa i conti con la realtà, la Lega conservi il suo dna e pensi a tutti i milanesi».
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