17 dicembre 2018 - 07:04

Nomine sanità, ecco i primi nomi. Così cambia la mappa del potere

Lettera del Pirellone agli atenei. Belleri al Policlinico e Bosio a Niguarda

di Simona Ravizza

Dall’alto a sinistra in ordine orario: Carlo Nicora, Marco Trivelli, Walter Bergamaschi e Ezio Belleri Dall’alto a sinistra in ordine orario: Carlo Nicora, Marco Trivelli, Walter Bergamaschi e Ezio Belleri
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Eccoli, i futuri manager che dovranno fare funzionare gli ospedali per i prossimi cinque anni: Ezio Belleri al Policlinico di Milano, Matteo Stocco promosso ai Santi Paolo e Carlo, Carlo Nicora al San Matteo di Pavia, Marco Trivelli ai Civili di Brescia. Le lettere inviate dal Pirellone tra venerdì e oggi ai rettori degli atenei con le facoltà di Medicina disegnano in anteprima la mappa di come cambieranno i vertici ospedalieri. Per legge la Regione deve informare le università delle proprie scelte qualora gli ospedali siano sede di formazione dei medici. Di qui, i nomi chi coloro che andranno a occupare i posti più prestigiosi e che, salvo sorprese, diventeranno ufficiali in settimana, probabilmente dopodomani. Altro ospedale strategico, il Niguarda di Milano dove è in arrivo Marco Bosio che — dicono i ben informati — lascerà l’Ats (ex Asl) a Walter Bergamaschi di ritorno in Sanità dopo la direzione generale della Statale. Alessandro Visconti, manager stimato che guida la filiera Sacco-Fatebenefratelli-Buzzi-Macedonio Melloni è destinato a restare dov’è.

Riunioni, incontri, telefonate per tutto il fine settimana. Con il cambio di 40 manager (anche se l’Agenzia dell’Emergenza-Urgenza e l’Ats Val Padana non sono in scadenza) muta la geografia del potere in Sanità. In arrivo grandi spostamenti, anche se quest’anno come già raccontato dal Corriere non ci sono rottamati eccellenti, al contrario dell’ultimo giro di valzer del dicembre 2015: allora l’ex governatore Roberto Maroni — su pressing delle opposizioni — istituì la selezione con un quiz psicoattitudinale che portò all’esclusione di un direttore generale su due dell’epoca Formigoni. Stavolta se la giunta Fontana vorrà procedere a un ricambio degli attuali dg in carica — e non solo a una rotazione — si affiderà con ogni probabilità anche a figure in arrivo da Liguria e Piemonte, come Eugenio Porfido (Asl Liguria) per il Varesotto e Gianni Bonelli(Asl Biella) per il Lecchese.

Dati in partenza da giorni dai Civili di Brescia e dal Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Ezio Belleri e Carlo Nicora si giocano una carta importante nei policlinici universitari di Milano e Pavia, dove dovranno avere stretti rapporti anche con il consiglio di amministrazione che guida le rispettive fondazioni (anch’esse al ricambio dei vertici). Matteo Stocco oggi al San Gerardo di Monza è destinato a sostituire ai Santi Paolo e Carlo — se non ci saranno ripensamenti dell’ultima ora — Marco Salmoiraghi, nominato numero due della Sanità come braccio destro di Luigi Cajazzo. Marco Bosio è uno degli uomini di fiducia dell’assessore Giulio Gallera, un nome che proprio l’assessore ha deciso di spendere per uno dei più grossi ospedali della Lombardia. Mentre per il rientro di Walter Bergamaschi, già direttore generale dell’assessorato alla Sanità, si pensa a un ruolo di peso di programmazione sanitaria com’è l’Ats di Milano. Il governatore leghista Attilio Fontana ha in mano la lista dei cento migliori candidati (sugli oltre 250 aspiranti), dal 6 dicembre: la politica deve attingere dai nomi individuati da una commissione indipendente di esperti (Luigi Macchi, Cristina Masella e Massimo Tarantino). Quando il puzzle avrà tutti i 40 tasselli si potrà capire quanto hanno contato le tessere di partito.

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