24 luglio 2018 - 07:31

Salvatore Pezzano, corsa dei medici per aiutare il ragazzo che nessuno sa come operare |La clavicola sfiora l’aorta

Decine di risposte, da tutta Italia, all’appello del 19enne che cerca un mago del bisturi. Lunedì è andato da alcuni professionisti che si sono offerti di visitarlo. L’intervento del governatore veneto Zaia

di Elisabetta Andreis

Salvatore Pezzano (da Instagram) Salvatore Pezzano (da Instagram)
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Equipe mediche da tutta Italia — Roma, Bologna, Padova, Perugia, oltre Milano — si sono fatte avanti per valutare le cartelle cliniche di Salvatore Pezzano, 19 anni, clavicola lussata in un modo rarissimo e rischioso da operare. Il ragazzo aveva scritto sui social la sua storia e fatto rimbalzare la richiesta di aiuto: decine di migliaia di adolescenti avevano condiviso sui profili il suo appello, ripreso lunedì dal Corriere della Sera. Un passo indietro: l’incidente risale allo scorso 2 maggio. Salvatore sta giocando una partita a calcio all’oratorio di San Simpliciano quando riceve l’ennesimo fallo da parte di un avversario. Il battibecco in campo e poi, a gioco fermo, la violenta spinta da dietro, la caduta e l’altro «calciatore» che gli piomba addosso con tutto il peso.

A quel punto il dolore lancinante e il referto: grave lussazione sterno claveare, con la clavicola finita a pochi millimetri da strutture nobili vascolari e dall’aorta. Il luminare dell’Humanitas Alessandro Castagna sta aiutando la famiglia a trovare una equipe che abbia già affrontato casi simili: «Il ragazzo è stato sottoposto a approfondite valutazioni — dice l’ospedale —. L’intervento chirurgico non è stato escluso ma presenta un altissimo rischio intraoperatorio, sono stati chiesti pareri anche di esperti europei».

Grazia a tutti coloro che mi hanno segnalato anziché aiutarmi...

Un post condiviso da Salvatore Pezzano (@s.p.1.0) in data:

Da quel 2 maggio Salvatore ha difficoltà respiratorie e paura di cadere, «un altro trauma alla spalla potrebbe bloccare l’aorta con esiti tragici, ci hanno spiegato vari dottori, nel raccomandarmi di stare molto cauto nei movimenti», racconta. Insieme al papà, assicuratore, e alla mamma, infermiera, il ragazzo ha fatto il giro di molti medici in Italia e anche in Francia, a Lione. Ieri è andato da alcuni professionisti che si sono offerti di visitarlo, mentre dal Veneto persino il presidente della Regione Luca Zaia si è interessato.

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