12 maggio 2018 - 08:11

Milano, l’assalto di CasaPound: botte con caschi e pugni. «In dodici contro due»

Il fatto il 10 marzo scorso in corso Garibaldi. L’aggressione non aveva cause politiche, ma è scaturita a seguito di un diverbio con due avventori, che furono colpiti con calci, pugni e un casco da moto

di Cesare Giuzzi

Una parte del materiale sequestrato dalla polizia agli esponenti di Casapound Una parte del materiale sequestrato dalla polizia agli esponenti di Casapound
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«Quei ragazzi mi fissavano da diversi minuti. Ho chiesto che cosa volevano da me. Siamo usciti dal locale e in quattro mi sono saltati addosso e hanno iniziato a colpirmi». «Sono uscito dalla galleria di corso Garibaldi, ho visto il mio amico circondato. Ho cercato di difenderlo, sono arrivati altri otto e mi hanno colpito subito con un casco, poi mi hanno tirato un pugno che mi ha rotto il naso». Eccoli i racconti dei due giovani, 23 e 24 anni, che intorno all’una di notte di sabato 10 marzo sono stati aggrediti e pestati a sangue tra i locali della movida di corso Garibaldi. Un’aggressione ancora senza motivo, anche se il sospetto è che le due vittime siano state scambiate per frequentatori dei centri sociali. Perché tutti i dodici ragazzi sospettati di averli picchiati selvaggiamente sono appartenenti a CasaPound, il movimento di estrema destra e ispirazione neofascista che negli ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale di militanti anche a Milano.

Tutti sono finiti indagati per lesioni personali aggravate. Ad incastrarli le testimonianze delle vittime, quelle degli altri giovani che si trovavano fuori dal locale e le immagini delle telecamere che hanno ripreso parte dell’aggressione. Ieri gli investigatori della Digos hanno perquisito le loro case su ordine del pm Piero Basilone e del coordinatore del pool Antiterrorismo Alberto Nobili. Gli agenti hanno sequestrato un piccolo arsenale: 2 stellette ninja, 7 coltelli a serramanico, un coltello-pistola, un tirapugni, manganelli, gli abiti e i caschi usati durante l’agguato. Gli indagati, come riferito dalla Digos, sono tutti militanti di CasaPound, ma anche ultrà dell’Hockey Milano. Una realtà, quella della «Curva del Milano», che negli ultimi anni ha visto le pericolose infiltrazioni di ex ultrà di calcio appartenenti alla sigla di estrema destra LealtàAzione. Tanto che nei mesi scorsi la Digos ha emesso diversi Daspo nei confronti di alcuni «capi» della curva. Vicenda al centro anche di una indagine su biglietti falsi ed estorsione. L’aggressione è avvenuta lo scorso 10 marzo, proprio dopo la partita tra Milano e Caldaro, terminata 8 a 3 per i padroni di casa. Gli ultrà si erano trovati in un locale di corso Garibaldi per festeggiare e qui hanno «incrociato» le due vittime per puro caso. «Nessun movente politico, i due ragazzi non hanno alcun legame con il mondo di sinistra», hanno spiegato gli inquirenti. Le vittime hanno riportato diverse ferite: 8 e 10 giorni le prognosi.

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