18 maggio 2018 - 10:30

Milano, detenuto ad alto rischio radicalizzazione del carcere di Opera evade dall’ospedale

Era ricoverato al Fatebenefratelli e stava scontando una condanna per traffico internazionale di stupefacenti. Si era autoproclamato imam

di Redazione online Milano

Il carcere di Opera e nel riquadro il detenuto tunisino, Ben Mohamed Ayari Borhane, 43 anni, evaso dall'ospedale Fatebenefratelli (Newpress) Il carcere di Opera e nel riquadro il detenuto tunisino, Ben Mohamed Ayari Borhane, 43 anni, evaso dall'ospedale Fatebenefratelli (Newpress)
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Un detenuto tunisino del carcere di Opera, Ben Mohamed Ayari Borhane, 43 anni, che era ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli di Milano, è evaso dalla struttura sanitaria eludendo la sorveglianza di tre agenti. L’uomo era sotto osservazione dal 2014 perché sospettato di essere in via di radicalizzazione islamica: si era autoproclamato imam.

Ben Mohamed Ayari Borhane stava scontando una condanna per traffico internazionale di stupefacenti. Sono subito scattate le ricerche da parte del Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, a livello nazionale, per individuarlo. La sua condotta penitenziaria è stata segnata da vari episodi di oltraggi e colluttazioni e da comportamenti scorretti verso gli agenti di custodia.

Durante il ricovero in ospedale, era controllato da una scorta «rafforzata» di tre agenti ma, nonostante ciò, è riuscito ad eludere la sorveglianza e a fuggire. Residente nelle Marche, si era sposato in Tunisia con una donna italiana e, da quanto si è appreso, non è rimasto in buoni rapporti con la moglie perché lei, durante la detenzione nel carcere di Opera, gli avrebbe impedito di vedere la figlia. Dell’evasione del detenuto si sta occupando anche il pm Alberto Nobili, a capo del pool antiterrorismo milanese, oltre al pm di turno Ilaria Perinu.

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