27 maggio 2018 - 07:46

Milano, catturato l’imam evaso con una beffa. Voleva fuggire in Tunisia

Era scappato dall’ospedale Fatebenefratelli ed è stato catturato a Palermo. Aveva beffato le guardie simulando un suicidio

di Redazione Milano online

shadow

Quando era fuggito da un bagno al pianoterra dell'ospedale Fatebenefratelli, simulando un tentativo di suicidio con l'escamotage delle lamette ingerite, la notte del 17 maggio, Ben Mohamed Ayari Borhane, tunisino di 43 anni, avrebbe dovuto scontare ancora 14 anni di galera per traffico di droga. Invece ieri è stato catturato a Palermo come terrorista in fuga, mentre cercava di imbarcarsi verso il suo paese d'origine, la Tunisia, dal Nic della polizia penitenziaria. Perché Borhane - condannato fino al 2032 per traffico di droga - non era un evaso qualunque. Fin dal 2014 era monitorato dalle forze dell'ordine per il suo fanatismo religioso, in un progressivo percorso di radicalizzazione che l'aveva portato, nel carcere di Opera, ad autoproclamarsi imam, predicando il Jihad, la «guerra santa» in nome di Allah. Inoltre in cella aveva manifestato a più riprese comportamenti estremamente violenti contro i secondini. Dopo la fuga dall'ospedale beffando le guardie, l'uomo sarebbe arrivato a Palermo già il 20 maggio. Ieri sera è stato trovato con un passaporto falso mentre era alla biglietteria del porto, dietro il cui bancone tuttavia c'era un agente della penitenziaria con altri uomini pronti ad arrestarlo. In seguito all'evasione, le indagini sono state coordinate dal capo del pool antiterrorismo di Milano, Alberto Nobili, e affidate al pm Ilaria Perinu, e hanno coinvolto la polizia penitenziaria con il supporto della Questura di Palermo. Borhane ora si trova nel carcere Santi Consoli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT