2 novembre 2018 - 10:09

Codogno, il sindaco leghista dice no al laboratorio interattivo della Caritas sui migranti

Il progetto «Sconfinati» permette di «vivere» in prima persona la traversata e l’approdo sulla costa italiana. Sta facendo da due anni il giro d’Italia, ma il primo cittadino Francesco Passerini l’ha bocciata: «Fomenta contrapposizioni»

di Francesco Gastaldi

Un momento del laboratorio interattivo «Sconfinati» Un momento del laboratorio interattivo «Sconfinati»
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Salire sul barcone e sperimentare le torture, la paura di essere gettato fuori bordo; mercanteggiare con i trafficanti, vivere in prima persona la traversata e l’approdo sulla costa italiana. Un laboratorio creativo promosso dalla Caritas Ambrosiana, titolo «Sconfinati», mette per un quarto d’ora il visitatore nelle condizioni di identificarsi con le sofferenze dei profughi che fuggono dall’Africa in un gioco di ruolo che sta facendo da due anni il giro d’Italia, ma che a Codogno (Lodi) ha incassato il «no» dell’amministrazione comunale leghista. Protagonisti involontari della polemica sono la Caritas e il suo laboratorio interattivo sui profughi in viaggio verso l’Italia attraverso il Mediterraneo.

Il sindaco di Codogno Francesco Passerini
Il sindaco di Codogno Francesco Passerini

La richiesta del direttore provinciale don Andrea Tencadi patrocinio gratuito e spazio espositivo all’ex ospedale Soave della cittadina della Bassa è stata rispedita al mittente il 29 ottobre dalla giunta del sindaco leghista Francesco Passerini. «L’iniziativa — recita la lettera del Comune alla Caritas — ha evidenziato elementi e pensieri non condivisi, primo fra tutti l’errata esaltazione di una situazione di disagio». Risultato: niente patrocinio gratuito né spazi comunali. Una risposta che ha scioccato don Tenca, da sempre attento ai problemi dell’emarginazione . «In cosa è errato raccontare le storie di chi ha attraversato il mare — si chiede — o dare la possibilità di comprendere cosa è l’esperienza di un migrante che approda in Italia?».

Il sindaco Passerini ribadisce che «l’iniziativa fomenta contrapposizioni»e che «va a estremizzare un concetto che non favorisce il dialogo: rappresentare i migranti che attraversano il mare esclusivamente come persone picchiate o scaricate dai barconi non è la realtà». «Abbiamo più volte sottolineato — ribadisce don Tenca — come non si volesse creare dibattito politico, ma stare sul piano della formazione e della sensibilizzazione». La Caritas diocesana si è già attivata per cercare altrove gli spazi e salvare l’iniziativa. E il prevosto di Codogno, monsignor Iginio Passerini, ha già offerto la parrocchia di San Biagio.

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