19 novembre 2018 - 07:27

Elezioni dei vertici locali del Pd. Trionfo Roggiani, Peluffo avanti

Nuove segreterie: prima donna alla guida di Milano. Regione, in testa il veltroniano. «Da oggi al lavoro per unire»

di Pierpaolo Lio

Elezioni dei vertici locali del Pd. Trionfo Roggiani, Peluffo avanti
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Silvia Roggiani
Silvia Roggiani

A Milano vince, anzi stravince Silvia Roggiani, che sarà la prima segretaria donna del Partito democratico cittadino. A livello regionale, a spoglio ancora in corso, è davanti Vinicio Peluffo. Si chiude secondo le previsioni della vigilia l’election day interno al Pd per scegliere il nuovo segretario lombardo e il coordinatore dell’area metropolitana. Una doppia partita filata via senza sorprese, e che restituisce segnali di tenuta nella partecipazione della base alla vita del partito. I numeri dell’affluenza non registrano scostamenti rispetto a stagioni più fortunate del recente passato.
Appoggiata sia dai renziani che dai franceschiniani, la trentaquattrenne Silvia Roggiani, candidata in continuità con l’uscente Pietro Bussolati, ha confermato il ruolo di grande favorita. Superati di slancio sia Davide Skenderi, il 24enne bocconiano di origini albanesi espressione dei Giovani Democratici, sia il portabandiera della sinistra interna, l’ex sindaco di Bresso Ugo Vecchiarelli. E riesce a far meglio anche del suo predecessore oggi consigliere regionale: s’impone infatti con una percentuale che supera lo scoglio del 50 per cento, evitando così il «secondo turno» in assemblea con il parere dei delegati del partito a cui fu invece costretto Bussolati.

«Da domani si lavora unendo le forze - è il primo commento della neosegretaria - perché il Pd metropolitano possa andare avanti a innovare e a essere una comunità capace di essere un riferimento su tutto il territorio nazionale». Al termine di un’intera giornata di voto (dalle 8 alle 20) in una cinquantina di seggi a Milano città, a cui vanno aggiunti un altro centinaio in giro per l’hinterland (in totale sono 178), lo spoglio non regala brividi fin dalle prime battute. Il vantaggio di Silvia Roggiani è da subito troppo ampio. All’ex assistenze dell’eurodeputata Patrizia Toia finiscono quasi due voti su tre (il 58 per cento) dei 6.122 votanti-iscritti della Grande Milano sui quasi 9mila aventi diritto. Cinque anni fa la battaglia a quattro vinta da Bussolati calamitò ai circoli dell’area metropolitana 7.900 militanti su un totale che sfiorava quota 10mila. Skenderi conquista la seconda piazza con il suo 24 per cento, mentre sull’ultimo gradino del podio finisce Vecchiarelli, che raggranella poco più del 17 per cento. «È stata premiata la continuità e un Pd milanese aperto e inclusivo - dice Bussolati -. Bravissima la prima segretaria donna di Milano dai tempi del Pci, sono felice sia stata lei a vincere».

Per la successione di Alessandro Alfieri, segretario regionale uscente e ora parlamentare, si sono presentati invece in più o meno 25mila ai 677 circoli sparsi per i territori. Il voto a livello lombardo però non era limitato ai 28mila iscritti, ma aperto a tutti i simpatizzanti over 16. Comunque, anche qui il risultato non si discosta dalla precedente tornata del 2014, quando ai circoli andarono in totale in 24mila. A spuntarla nel duello tra il renziano Eugenio Comincini, senatore ed ex sindaco di Cernusco sul Naviglio, e l’ex parlamentare Vinicio Peluffo dovrebbe essere quest’ultimo. Anche se nulla è definitivo: in tarda serata la conta delle preferenze era ancora in corso. Forte di un ampio sostegno trasversale, Peluffo è dato davanti fin da inizio scrutinio.

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