5 ottobre 2018 - 07:28

Olimpiadi, festa d’apertura al Meazza e 46 medaglie in Duomo

Cerimonia di apertura al Meazza, le medaglie davanti al Duomo. Le discipline: short track, hockey e pattinaggio artistico. Così la Milano olimpica secondo il dossier condiviso con Cortina. Ieri vertice a Venezia tra Sala, Fontana, Zaia e Ghedina

di Maurizio Giannattasio

Da sinistra: Attilio Fontana, Beppe Sala, Giampietro Ghedina e Luca Zaia Da sinistra: Attilio Fontana, Beppe Sala, Giampietro Ghedina e Luca Zaia
shadow

Scherza ma mica tanto il governatore lombardo Attilio Fontana. È appena risalito sul Frecciarossa che lo riporta a Milano con il sindaco Beppe Sala: «Abbiamo appena rifondata il regno Lombardo-Veneto». Ora bisognerà capire se il nuovo «regno» sarà in grado di portare a termine il compito gravoso che si è caricato sulle spalle: candidarsi alle Olimpiadi invernali del 2026 e magari vincerle senza però il supporto finanziario del governo. Milano-Cortina 2026. Ieri il colpo dello starter. Ospiti a Venezia del governatore veneto Luca Zaia, Sala, Fontana e il sindaco di Cortina, Giampietro Ghedina, hanno posto la prima pietra della futura collaborazione spandendo ventate d’ottimismo. Non ultimo, proprio su quei 370 milioni di euro negati dal governo per le opere da realizzare (il contributo del Cio è di 925 milioni di dollari).

Il concetto l’ha espresso in maniera nitida Sala, ma accomuna tutti gli altri attori. «Finalmente siamo passati dalla fase delle parole a quella del lavoro. Noi abbiamo garantito al Cio che ci siamo e che ce la facciamo da soli. Però contiamo ancora sull’aiuto del governo, non ci abbiamo rinunciato perché non è giusto che il governo non ci sia». Più ottimisti i rappresentanti leghisti: «Credo che sia necessario che il governo sostenga anche economicamente un grande evento — dice Fontana — che comporta l’impegno di tutto il Paese ed è importante non solo per la Lombardia e il Veneto. Aspetto fiducioso che il governo possa cambiare atteggiamento». Se la cava con una battuta Zaia: «Ha da passa’ a nuttata, passerà la nottata di turbolenza. Sono convinto che prima o poi, a livello nazionale si guarderà alle Olimpiadi in modo diverso».

Ora parte la corsa contro il tempo. Lunedì il Cio voterà la short list della città candidate. Ieri è stata esclusa la turca Erzurum. Se Milano-Cortina sarà dentro, a giocarsela con Calgary e Stoccolma, a metà novembre arriveranno i commissari olimpici per una prima visita. «È un progetto robusto, attraente e interessante», ha detto ieri il vicepresidente del Cio, Juan Antonio Samaranch jr. Ma il vero appuntamento è quello dell’11 gennaio. In quella data le due città dovranno presentare il dossier particolareggiato del progetto olimpico (102 pagine con risposte alle 132 domande del Cio) e soprattutto le prime garanzie sui fondi. Non sarà una fideiussione, ma una dichiarazione di impegno. Di step in step si arriverà alla data fatidica di settembre con la scelta della città candidata. Se Milano, come è quasi certo, sarà nella short list, la sessione del Cio prevista proprio nel capoluogo lombardo dovrà essere spostata in un’altra sede. A meno che il Cio non faccia una deroga. «Quale sia la decisione — dice il sindaco Sala — non mi straccerò le vesti».

L’organismo prende forma. A parole la coesione c’è. Così come c’è la consapevolezza di poter costruire un dossier solido e forte. Cerimonia d’apertura a San Siro, quella di chiusura probabilmente all’Arena di Verona. Si procede tranquilli anche sulla ripartizione delle gare. «Siamo d’accordo all’80 per cento» dice Sala. «Molto di più» dice Fontana. «Allora diciamo al 98 per cento» conclude Sala.

La discesa libera maschile dovrebbe andare a Bormio. Slalom e gigante a Cortina. Tre villaggi olimpici. Uno a Cortina, 1.176 posti, uno a Livigno, 1.441 posti e uno a Milano nello scalo di Porta Romana, 1.315 posti, costo 123 milioni di euro. Dopo i Giochi diventeranno residenze universitarie. Due Medal Plaza per le cerimonie di premiazione. A Milano in piazza Duomo, a Cortina nel campo sportivo De Rigo. Il cluster Milano-Valtellina prevede di ospitare 2.756 tra atleti e tecnici e di assegnare 46 medaglie. A Cortina sono promesse 49 medaglie da assegnare e 2225 atleti e tecnici da ospitare. Sulla governance della manifestazione Sala esclude la società per azioni come per Expo. Meglio una struttura di missione o una Fondazione dice Fontana che ribadisce la difficoltà di quando ci sono troppe teste a decidere.

Un uomo solo al comando? Insomma, scherzano sindaco e governatore: «Chi sarà il Beppe Sala delle Olimpiadi?». Si vedrà. Intanto Fontana ha designato il suo rappresentante: l’ex campione di canottaggio, Antonio Rossi. Sala ci sta pensando. Dallo splendida sede della giunta veneta sul Canal Grande, i quattro si spostano sulla terrazza del Danieli. Tante bollicine per siglare il nuovo patto lombardo-veneto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT