21 ottobre 2018 - 08:44

Manager sanità, nominati i tre saggi
Tra 250 candidati, 100 nomi per 37 posti da dg di ospedale

È stata nominata la commissione di valutazione degli aspiranti direttori generali della Sanità. Ne fanno parte, Luigi Macchi, ex direttore generale del Policlinico,

di Simona Ravizza

Manager sanità, nominati i tre saggi Tra 250 candidati, 100 nomi per 37 posti da dg di ospedale
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Luigi Macchi
Luigi Macchi

Meritocrazia o tessere di partito: sapremo davvero solo sotto Natale con quale dei due criteri la Regione guidata dal leghista Attilio Fontana sceglierà i 37 direttori generali degli ospedali pubblici della Lombardia per i prossimi 5 anni (i vertici dell’Agenzia per l’Emergenza-Urgenza e dell’Ats Val Padana non sono in scadenza).

Adesso è ufficialmente partita la lotta contro il tempo per la stesura dell’elenco dei 100 migliori aspiranti (sugli oltre 250 candidati). È la short list da cui la politica dovrà, poi, attingere e che dovrà essere pronta per il 6 dicembre. La stilerà una commissione di valutazione indipendente, composta da tre esperti indicati rispettivamente dal Pirellone, dalle istituzioni scientifiche e dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). I tre saggi sono appena stati nominati: Luigi Macchi, storico numero due della Sanità lombarda al fianco di Carlo Lucchina, tra il 2010 e il 2015 è stato direttore generale del Policlinico; Cristina Masella, ingegnere gestionale e docente del Politecnico; e l’esperto in consulenza e formazione Massimo Tarantino, già nelle commissioni di valutazione di altre Regioni italiane (Veneto, Liguria, Sardegna, Molise, Calabria, Puglia). Il loro compito: analizzare i 250 curricula e svolgere altrettanti colloqui a tu per tu. I tre si troveranno per la prima volta mercoledì 24 ottobre.

Il tempo stringe e il lavoro è molto. Ai piani alti del Pirellone i ben informati insistono: «Fontana non ha dato nessuna indicazione, la commissione di valutazione svolgerà la sua attività in piena autonomia. Saranno scelti i migliori manager». È la rassicurazione che arriva anche dal neonominato Luigi Macchi: «I principi che guideranno le nostre decisioni saranno la trasparenza e il merito». Ora bisogna definire il cronoprogramma dei lavori, i criteri con i quali verranno giudicati i curricula (a cui evidentemente dovrà essere dato un voto per stilare una graduatoria) e le modalità con cui si svolgeranno i colloqui individuali: «Dovremo fare delle valutazioni approfondite che dovranno essere ben motivate in modo da rendere chiaro il percorso che ha guidato le decisioni».

Nel 2015 la pre-selezione dei direttori generali si svolse con un quiz psico-attitudinale: la sua sostituzione con il colloquio è criticata dal Pd. «La Regione non cancelli la prova scritta dalla legge di Riforma della Sanità — insiste il consigliere Samuele Astuti sulla scie delle polemiche delle scorse settimane — . Il test, come abbiamo sempre sostenuto, è compatibile con la normativa nazionale come illustrato dall’ufficio legislativo del Consiglio regionale (”Riteniamo che la previsione dei quiz — ha affermato l’ufficio legislativo nella Commissione Sanità del 17 ottobre — sia semplicemente una modalità selettiva ulteriore che integra quelle previste dalla normativa nazionale, cioè la valutazione tramite titoli e colloqui. Quindi, da questo punto di vista, riteniamo che anche l’attuale assetto normativo regionale sia compatibile con l’assetto normativo statale, ossia che non ci siano problemi e profili di possibile criticità a livello di costituzionalità della norma”)».

Ora i giochi sono aperti. Macchi, 66 anni, in pensione dal 2015 per raggiunti limiti di età, è ben consapevole della delicatezza del lavoro: «Le istituzioni mi hanno chiamato e io, come ho sempre fatto, mi metto al loro servizio senza nessuna appartenenza politica».

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