31 ottobre 2018 - 15:14

Marcella Milani, le foto dei luoghi abbandonati incantano anche la Cina

L’artista pavese, collaboratrice del «Corriere della Sera», ospite d’onore alla settima edizione delle Biennale Internazionale di fotografia di Jian. Unica ambasciatrice italiana, Milani è stata selezionata dal pittore e sceneggiatore Athos Collura

di Eleonora Lanzetti

La fotografa Marcella Milani La fotografa Marcella Milani
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Grande successo per gli scatti dell’abbandono di Marcella Milani, fotografa pavese e firma del Corriere, approdata il 25 ottobre nella terra di Confucio alla Biennale Internazionale di Fotografia di Jian, in Cina, per la settima edizione della rassegna dedicata all’arte dietro l’obiettivo. «La Fotografia è Femmina», questo il tema della partecipazione di casa in terra cinese: le immagini evocative ed intime, raccontate attraverso gli occhi delle donne capaci di comporre quadri poetici, senza bisogno di parole. Una compagine tutta al femminile composta da ventidue allieve provenienti da tredici accademie selezionate dal pittore e sceneggiatore Athos Collura, curatore generale dell’esposizione per lo spazio Italia, rappresentano l’arte italiana della fotografia. «Le donne in questa forma d’arte sono state in grado di testimoniare la storia in modo ispirato — spiega Athos Collura —. Pensiamo a Julia Mamamt Cameron, Dorotea Lange, Gerda Taro, compagna di Robert Capa, o Letizia Battaglia, che ha raccontato Palermo e la mafia. La fotografia non è solo femminile nell’analisi grammaticale e merita vetrine prestigiose».

Marcella Milani, scelta dal maestro Collura come unica professionista ambasciatrice per l’Italia, ha scelto i dieci scatti che più rappresentano il suo lavoro legato al passato da ricordare. Le opere, provenienti dalle due recenti rassegne personali della fotografa pavese, «Urbex» e «Mente Captus», i luoghi dimenticati della città di Pavia, da una parte, e le stanze del silenzio dell’ex manicomio di Voghera, dall’altra, fanno rivivere posti dimenticati, palazzi e colossi industriali di un tempo diventati fantasmi in grado ancora di parlare. «I miei scatti raccontano il cupo declino di luoghi abbandonati, doni nascosti riportati alla luce attraverso l’arte dell’esplorazione urbana — spiega l’artista —. Spettri di strutture decadenti e pericolose, celati all’occhio del passante, dominio della natura e della indifferenza, divengono il manifesto del “terzo paesaggio”». Le fotografie in bianco e nero di Marcella Milani affascinano il popolo cinese perché in estrema antitesi con la logica fervente del demolire e subito ricostruire. Un non senso intrigante, il mantenere in vita quelle strutture diroccate e non più utili, che ha conquistato da subito il direttore artistico della Biennale di Fotografia in Cina, Zeng Yi, fotografo famosissimo in patria e noto a livello internazionale.

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