15 settembre 2018 - 11:21

Polmonite da legionella, due anziani ricoverati in Brianza: uno è grave

Si tratta dei primi due casi accertati nella zona: ricoverati all’ospedale di Desio un 78enne di Cesano Maderno e un 89enne di Desio. Gallera: «Nessun legame con i casi di Brescia». E l’intervento del leghista Mariani diventa virale

di Redazione Milano online

L’ospedale di Desio L’ospedale di Desio
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Due pensionati residenti in Brianza, entrambi affetti da varie patologie pregresse, sono stati ricoverati nei giorni scorsi all’ospedale di Desio per aver contratto la legionella. Si tratta di un 78enne di Cesano Maderno, arrivato in ospedale con difficoltà respiratorie due giorni fa e ricoverato in rianimazione, e di un 89enne di Desio, dal 9 settembre al pronto soccorso anche lui con difficoltà respiratorie settembre e ora ricoverato nel reparto di medicina generale in condizioni stabili. Gli esami di laboratorio hanno confermato che si tratta di due pazienti contagiati dal batterio della legionella. Il 78enne di Cesano Maderno, grave e in prognosi riservata, solo dopo approfonditi accertamenti è risultato affetto da legionellosi, diagnosi meno immediata forse proprio a causa delle diverse patologie da cui è affetto.

«Nessun legame con Brescia»

Si tratta dei primi casi registrati in Brianza dopo l’epidemia che ha colpito il Bresciano con oltre 200 polmoniti, di cui 23 da legionella. I casi non sono correlati all’epidemia nel Bresciano: lo fa sapere in una nota l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. «In merito alla notizia di due pazienti ricoverati presso l’ospedale di Desio con diagnosi di legionella, si precisa che si tratta di due anziani pluripatologici residenti a Desio e Cesano Maderno. Il primo è in fase di miglioramento il secondo è in stretta osservazione in rianimazione. L’indagine epidemiologica è in corso e al momento si esclude una correlazione con i casi bresciani», fa sapere l’assessore lombardo. «Mi preme sottolineare - ha aggiunto Gallera - che il numero di casi registrati in questo periodo sul territorio di Ats Brianza è assolutamente in linea con i dati degli anni precedenti: 96 nel 2018; 98 nel 2017; 74 nel 2016 e 72 nel 2015». «Ribadisco che in Lombardia - ha concluso l’assessore - ogni anno si registra un determinato numero di casi di legionella che colpiscono principalmente persone con quadri clinici complessi o esposte a fattori di rischio. I casi di legionella sono stati 625 nel 2018, 633 nel 2017, 474 nel 2016, 491 nel 2015. Mentre i decessi sono stati 52 nel 2018, 60 nel 2017, 44 nel 2016, 50 nel 2015».

«Viene dall’Africa»

Sul tema legionella nei giorni scorsi il consigliere lombardo della Lega Marco Maria Mariani ha chiesto ricerche estese «a 365 gradi», sostenendo che «era la malattia dei Legionari» che «non hanno mai operato in Scandinavia o in Nord Tirolo» ma «in altre parti del mondo...», lasciando intendere l’Africa. È accaduto durate la seduta dell’11 settembre in Consiglio Regionale. La teoria di Mariani, definita nella replica del consigliere di Più Europa Michele Usuelli «suggestione imprecisa e effettivamente un po’ razzista», è stata registrata come accade per i lavori consiliari al Pirellone ed è rimbalzata sui social diventando virale. Il politico del Carroccio ha aggiunto che la malattia del legionario «non si è mai diffusa in Carinzia ma neanche in Lombardia e manco nel Lazio. Per cui forse è meglio per il bene della collettività, per il bene di tutti, piantarla di vedere l’acqua e il fiume Chiese e ampliare un attimo il tentativo di ricerche». Ricerche che («lungi da me dal fare illazioni o cose del genere») il consigliere ha chiesto vengano eseguite a «365 gradi» e cioè, è stato interpretato così dai molti dei presenti l’11 settembre in consiglio regionale, nei confronti di coloro che sono originari dell’Africa. La risposta di Usuelli, che è medico, non ha tardato ad arrivare: «Temo che la sua suggestione sia imprecisa e effettivamente un po’ razzista nel senso che la malattia dei legionari - ha spiegato Usuelli - prende il suo nome, non perché i legionari lavoravano in Africa, ma perché in un convegno di legionari in America (Philadelphia, ndr) a causa dei condizionatori dell’aria non ben puliti» si è registrata «un’epidemia con dei morti». «Quindi vorrei consigliare di far risparmiare soldi in Regione Lombardia. Non c’è bisogno, proprio storicamente, di fare indagini a migranti sulla legionella, se è questo che intendeva il consigliere Mariani».

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