16 settembre 2018 - 09:36

Milano, svastiche e insulti: devastata la Scuola popolare di via Bramantino

Assalto neofascista alla sede del collettivo, che lavora anche su progetti di integrazione per migranti. Le pareti sono state imbrattate con vernice rossa: disegni osceni, scritte contro gli omosessuali, un «W Salvini». In serata la condanna del leader leghista

di Redazione Milano online

shadow

Scritte omofobe e svastiche sono state tracciate sabato notte nella sede di un’associazione, la Scuola di cultura popolare di via Bramantino, alla periferia nord di Milano. La scuola, le cui attività avrebbero dovuto riprendere in settimana, è gestita da un collettivo che lavora anche su progetti di integrazione per migranti. Le pareti sono state imbrattate con vernice rossa: disegni osceni, insulti (sgrammaticati) contro gli omosessuali, svastiche, un tentativo di scrivere, per spregio, il nome di Allah in arabo e la frase «W Salvini». Gli interni sono stati messi a soqquadro, con banchi, sedie e materiali rovesciati. I volontari si sono messi subito al lavoro per riordinare e pulire la struttura. E in serata è arrivata la netta condanna del leader leghista e ministro dell'Interno, Matteo Salvini: «Vigliacchi»

Le reazioni

A denunciare il fatto, tra gli altri, l’associazione antifascista e arcobaleno «I Sentinelli di Milano», molto attiva in città, e l’ex consigliere comunale di Milano Fabio Galesi, che su Facebook parla di «assalto fascista alla Scuola di Cultura Popolare in via Bramantino, nel Municipio 8, che da oggi avrebbe dovuto riprendere le attività». «La scuola di cultura popolare in via Bramantino, a Milano, ha subito un assalto intimidatorio di vigliacchi fascisti. Che hanno lasciato firme anonime, perché sono vigliacchi, ma politicamente perfettamente identificabili. Questo è il risultato delle politiche di ordine pubblico del Ministro dell'Interno Salvini, a cui, riconoscenti, questi criminali inneggiano». È quanto ha scritto l'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, su Facebook. Anche l'Anpi provinciale di Milano ha espresso «solidarietà» ai volontari e ai ragazzi della scuola di via Bramantino: «Contro questo luogo di solidarietà si è scagliata la violenza dell'intolleranza e del razzismo», ha commentato il presidente di Anpi, Roberto Cenati.

La condanna del sindaco

«Attaccare una scuola che punta sull’integrazione significa voler ostacolare il futuro del nostro Paese». Così il sindaco Giuseppe Sala ha commentato sulla sua pagina Facebook il raid omofobo nell’associazione di via Bramantino. «Non possiamo più tollerare gesti come questo: da milanesi continuiamo a credere in una città aperta, solidale e profondamente democratica».

Salvini: «Vigliacchi»

«Solidarietà alla scuola e a chi è stato colpito da questi vigliacchi. Omofobia, violenza e razzismo non fanno parte dell'Italia che voglio e per cui lavoro». È arrivata in serata la netta condanna del vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Il leader leghista ha voluto anche precisare: «Collegare questi comportamenti al lavoro di buon senso, rigore e sicurezza che sto portando avanti è follia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
LE NOTIZIE DI ZONA 8
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT