Milano

Codogno, Comune contro Caritas: negati gli spazi per l'iniziativa "Sconfinati" in favore dei migranti

La giunta leghista del centro nel Lodigiano: "Elementi non condivisi". L'organismo pastorale: "False motivazioni"
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Hanno chiuso la porta in faccia alla mostra sui migranti della Caritas con una lettera firmata dal sindaco. Parla di "un'errata esaltazione di una situazione di disagio". Di una mostra con "elementi e pensieri non condivisi". Perché "la giunta ha come obiettivo la condivisione e l'unione dei pensieri e della comunità, non la loro contrapposizione. Concetti che appaiono ben lontani dall'iniziativa". È con queste parole che la giunta leghista di Codogno ha rimbalzato il laboratorio interattivo "Sconfinati", che dal 2016 gira per l'Italia facendo rivivere l'esperienza di chi tenta di raggiungere l'Europa attraversando il mare. Un gioco di ruolo dove i visitatori sono chiamati a immedesimarsi nelle storie dei migranti in fuga dalla guerra, dalla povertà, dalla fame. A trattare con gli scafisti, a salire su un barcone che simula luci e suoni di un mare in tempesta. 


"Storie di persone vere, realmente esistite. Donne, uomini, bambini ospiti dei nostri centri di accoglienza che hanno raccontato cosa hanno vissuto attraversando il Mediterraneo", spiega la Caritas ambrosiana, che ha ideato il progetto e l'ha portato fra i Comuni e le parrocchie del territorio, per poi condividere il "format" anche alle altre diocesi interessate. "L'abbiamo riproposto in realtà di ogni colore politico, senza avere mai avuto, in due anni, alcun tipo di problema". La giunta leghista però ha bocciato la proposta arrivata dalla Caritas di Lodi, che chiedeva il patrocinio e spazi comunali. "Una forzatura", la definisce il sindaco Francesco Passerini.


Ma la replica è durissima. "Motivazioni profondamente false e infondate", scrive in una nota la Caritas lodigiana. "Quale errata esaltazione del disagio? Raccontare le storie di chi ha attraversato il mare in questi anni è errato in cosa?". Pesa le parole ed esprime tutta la sua perplessità anche solo di fronte alla definizione della traversata dei migranti, descritta come "una situazione di disagio". "L'aggettivo più corretto sarebbe "drammatico" - scrive - perché lungo quel viaggio migliaia di persone sono morte e continuano a morire". Cita i numeri dell'Organizzazione nazionale per le migrazioni che parlano di 185 morti e dispersi in mare a settembre 2018, prima di chiedere al sindaco salviniano che "pretende di promuovere condivisione e unione di pensieri: in che cosa avverte che un gioco di ruolo possa favorire contrapposizioni?". E ancora: "Come si pretende di promuovere "condivisione e unioni di pensieri (sic!)" se si rifiuta di favorire riflessioni sul tema del viaggio degli stranieri, sulle difficoltà che si vivono nell'integrazione, se non si aiuta a mettersi nei panni di chi lo ha intrapreso, promuovendo conoscenza, dialogo ed empatia".