Milano

Agricoltura biodinamica, è polemica per il convegno al Politecnico di Milano

Appelli incrociati di rappresentanti della comunità scientifica pro e contro l'iniziativa dell'associazione di agricoltori con il Fai e l'ateneo: "metodi antiscientifici", "dogmatismo che non accetta il dialogo"

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Un convegno sull'agricoltura biodinamica in programma al Politecnico di Milano per il 16 e 17 novembre sta dividendo la comunità scientifica. Con accuse incrociate tra chi attacca l'ateneo per aver lasciato spazio "a pratiche esoteriche che nulla hanno di scientifico" e chiede al rettore di ripensarci e agli ospiti istituzionali - come il sindaco di Milano Beppe Sala e il presidente della Triennale Stefano Boeri - di non partecipare e chi, invece, difende questo modello di agricoltura e, soprattutto, la "libertà della scienza" che non deve avere "il dogmatismo di chi non vuole occuparsi di argomenti che ha personalmente condannato a priori come ridicoli".

Il convegno, promosso dall'Associazione per l'agricoltura biodinamica con il Fai (Fondo italiano ambiente), patrocinato da Comune e Regione, si intitola "Innovazione e ricerca, alleanze per l'agroecologia". Ci saranno rappresentanti delle aziende agricole, docenti di università italiane, ricercatori di centri di ricerca italiani e stranieri e il vicepresidente della commissione ambiente del Parlamento europeo Paolo de Castro (tra gli invitati c'è anche il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio). A sollevare per prima la questione è stata la senatrice a vita e docente della Statale Elena Cattaneo. Che, in una lettera aperta al rettore del Politecnico Ferruccio Resta scrive: "Non posso fare a meno di chiedermi le ragioni per cui un’istituzione scientifica seria e rigorosa come il Politecnico ha scelto di avallare col proprio nome e la propria sede, tra la costernazione di larga parte della comunità degli studiosi, una pratica che sconfina nell’esoterismo e nella stregoneria". Nella lettera, pubblicata sul sito Gli Stati generali e rilanciata da Micromega, la senatrice contesta i principi usati in questo modello di agricoltura e attacca anche le "decisioni politiche contrarie all’innovazione che hanno alimentato narrazioni lontane dalla realtà della nostra agricoltura, con conseguenze per i consumatori e la bilancia commerciale agroalimentare, oltre che per lo sviluppo progettuale in ambito biotecnologico agrario. Il 'confronto' tra scienza e antiscienza serve solo a legittimare la seconda a spese della prima". Sulla stessa linea di Cattaneo anche il 'Gruppo 2003 per la ricerca scientifica' che raccoglie diversi scienziati: in una lettera firmata dal presidente Nicola Bellomo esprimono "stupore e sconcerto" per la scelta del Politecnico.

Ma a rispondere a questi appelli è un altro folto gruppo di docenti e ricercatori, anche loro con una lettera aperta, prima firmataria Claudia Sorlini, professore emerito di Microbiologia agraria e già preside di Agraria alla Statale. Contestano ai colleghi le "considerazioni pesanti" e l'aver accumunato "la biodinamica a posizioni antiscientifiche come quelle dei No vax". Nella lettera si precisa che la questione è di metodo e di merito, perché "si denigrano associazioni il cui modello di agricoltura, sensibile ai temi della salute e della sostenibilità, è comunque una realtà diffusa e riconosciuta istituzionalmente" e perché "il compito della comunità scientifica è comunicare, dialogare, non disdegnare la pratica del dubbio, far circolare le idee e metterle alla prova con mente aperta e senza pregiudizi".