Milano

Fondi della Lega, Salvini querela Belsito (ma non Bossi) e salva il processo

Salvini e Belsito 
La denuncia necessaria per celebrare l'appello. I giudici ora devono valutare se estenderla anche a Umberto Bossi e al figlio Renzo. Per il legale del Senatur: "La querela riguarda solo Belsito" e quindi per Bossi si avvicinerebbe la cancellazione del reato
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Matteo Salvini ha depositato nella cancelleria della Corte d'Appello di Milano una querela nei confronti dell'ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito, imputato per appropriazione indebita con Umberto Bossi e il figlio Renzo, 'Il Trota'. Per i due l'accusa è aver usato i fondi del partito per fini privati.

La denuncia era un passaggio fondamentale per poter celebrare il processo di secondo grado, perché per il reato di appropriazione indebita, in base a una modifica al codice penale introdotta con il governo Gentiloni, non si può più procedere d'ufficio. Salvini agisce in quanto attuale segretario del Carroccio: senza la sua querela, quindi, non si sarebbe potuto celebrare l'appello e sarebbero state cancellate le condanne del primo grado (2 anni e 3 mesi a Bossi, 2 anni e 6 mesi per Belsito e un anno e sei mesi per Renzo Bossi).

I 49 milioni perduti della Lega - Videostoria dei rimborsi scomparsi

Salvini ha dato mandato ai suoi legali di querelare solo l'ex tesoriere e non il Senatur e il figlio per i quali, in teoria, il dibattimento non dovrebbe andare avanti. Spetterà ora alla quarta Corte d'Appello valutare i termini della querela e se è estensibile o meno anche ai Bossi, padre e figlio. Stando al capo d'imputazione milanese, tra il 2009 e il 2011, Belsito si sarebbe appropriato di circa 2,4 milioni, mentre il fondatore del Carroccio di 208 mila euro e Renzo Bossi di oltre 145mila euro.

Per l'avvocato di Bossi Domenico Mariani il leader della Lega Salvini "ha querelato solo Francesco Belsito e soltanto per le spese di cui risponde da solo e non per quelle in cui è imputato in concorso con Umberto Bossi e il figlio Renzo", quindi - è la sua tesi - non ci sarebbe alcuna possibilità di effetto "estensivo" della denuncia anche nei confronti degli altri due imputati. Questo vorrebbe dire che per il Senatur e suo figlio si avvicinerebbe la 'cancellazione' delle condanne a loro inflitte in primo grado, perché con le nuove norme l'appropriazione indebita è procedibile solo a querela della parte offesa.

"Ho querelato solo Belsito e non i Bossi? Il perché chiedetelo ai miei legali": così Salvini ha risposto a chi gli chiedeva la scelta, aggiungendo: "E' una giornata troppo importante per perdere tempo con Belsito e compagnia".

Proprio ieri, c'è stato il verdetto d'appello del troncone genovese sulla maxi truffa dei rimborsi elettorali. Imputati erano sia Belsito (condannato a 3 anni e nove mesi) che Umberto Bossi (un anno e 10 mesi). I giudici hanno anche confermato la confisca di 49 milioni di euro.