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Motti nazisti e divise delle Ss al Campo 10 di Milano: tre assolti, per il tribunale "non è reato"

Alla vigilia del 25 Aprile del 2016 un gruppo di neofascisti sfilò al Cimitero Maggiore: tra loro i tre finiti a processo per apologia di fascismo. Ma il tribunale li assolve e ordina il dissequestro del labaro che portavano
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Fare il saluto romano e gridare il motto nazista "Sieg heil!" indossando divise e berretti delle Ss? Non è reato. Nessuna apologia di fascismo, nessuna violazione della legge Scelba. Lo ha stabilito il tribunale di Milano che ha assolto i tre protagonisti della vicenda: si tratta di tre membri dell'associazione di estrema destra - regolarmente registrata - 'Combattenti 29esima divisione granatieri Waffen-Ss'. Il caso risale al 24 aprile 2016:  al Campo 10 del Cimitero Maggiore di Milano, nella purtroppo consueta manifestazione nostalgica che da anni va in scena in quel luogo, il 30enne Alessandro Botrè, il 43enne Alessio Polignano e Liliane Tami, 27 anni, si sono presentati vestiti nella stessa maniera: giubbotto con il simbolo della 29ma Divisione e cappelli con lo stemma delle SS. La donna, Liliane Tami, reggeva il labaro della suddetta associazione.

Milano, reduci fascisti al Campo 10 per l'anti 25 Aprile della destra


Il saluto, al grido "Sieg Heil!" è stato documentato da un video pubblicato su Repubblica. Dopo la denuncia presentata dall'Osservatorio sulle nuove destre, i tre sono andati a processo con l'accusa di avere violato l'articolo 5 della Legge Scelba che sanziona chi compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista e delle organizzazioni naziste. Oggi è arrivata la sentenza: assoluzione perché il "fatto non sussiste".

Il labaro che era stato sequestrato 

E, in più, il giudice della settima sezione penale del Tribunale milanese, Maria Angela Carmela Vita, ha anche ordinato il dissequestro del labaro della 29a Divisione. "E' una sentenza vergognosa - ha commentato Saverio Ferrari, dell'osservatorio Democratico sulle nuove destre -. Una sentenza che legittima il fatto che si possano esporre in pubblico insegne delle Ss e del nazionalsocialismo".


Tra quaranta giorni saranno depositate le motivazioni. Ci fu un altro caso giudiziario che riguardò una manifestazione neofascista al cimitero Maggiore: il 29 aprile 2017 un migliaio di militanti di estrema destra - CasaPound e Lealtà Azione - fecero un saluto romano collettivo di fronte alle lapidi dei caduti della Rsi. Le fotografie furono diffuse sui canali social. Anche il quel caso scattò la denuncia per alcuni militanti (quelli riconoscibili nelle foto). Anche in quel caso il tribunale di Milano stabilì che si trattò di una mera e legittima "commemorazione funebre".