Milano

Cartello anti-Salvini alla marcia di Milano, il ministro posta la foto della ragazza: parte la gogna social

Sui suoi profili Facebook e Twitter Salvini pubblica l'immagine di una ragazza con un cartello contro fascismo e Lega sul carro dei Sentinelli, migliaia di insulti in poche ore
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Marcia per i diritti di Milano, 250mila persone in piazza, musica, striscioni, cartelli. Tra questi ce n'è uno, sollevato da una ragazza che è sul carro dell'associazione I Sentinelli di Milano. Recita: "Meglio buonista e puttana che fascista e salviniana". Ed è proprio il vicepremier Matteo Salvini a postare la foto sui suoi profili social - con il commento "Che gentil signora" - scatenando la gogna social nei confronti della ragazza, che si chiama Giulia. Esattamente come aveva fatto lo scorso novembre, pubblicando su Facebook la foto di tre studentesse - tutte minorenni - di Milano che, durante un corteo, l'avevano contestato. Ma, anche, come aveva fatto durante un corteo a Milano per i fatti di Macerata: anche quella volta aveva pubblicato la foto di una ragazza che reggeva un cartello - "Stranieri non lasciateci soli con i fascisti" - e quella ragazza era proprio Giulia.

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Questa volta tocca a Giulia, questo il nome della ragazza che sabato, durante il corteo 'People-Prima le persone', ha scelto di mostrare quel cartello. E i sostenitori di Salvini non si sono fatti attendere: migliaia di commenti - in tre ore se ne contavano già oltre 25mila -, molti dei quali a sfondo sessuale, con offese sessiste e epiteti vari all'indirizzo della ragazza. Nella massa, però, arrivano anche i commenti di chi difende la ragazza, e spiega che quel cartello si riferisce a un'offesa che proprio i sostenitori leghisti hanno spesso usato nei confronti di chi manifesta opinioni contrarie al ministro dell'Interno.

A difendere la ragazza ci sono anche I Sentinelli. E il loro portavoce Luca Paladini: "Giulia era sul nostro carro sabato. Giulia per un cartello che recitava "Migranti non lasciateci soli con i fascisti" esibito in occasione di una manifestazione dopo i fatti di Macerata era già stata additata da Matteo Salvini sulla sua bacheca Facebook. A Giulia arrivò addosso di tutto, dagli insulti sessisti a vere e proprie minacce di violenza fisica.Questa mattina quello che di mestiere fa il Ministro degli Interni, che conosce bene cosa ha fatto passare a Giulia, decide di rimandare i suoi sicari in missione. E ovviamente sono ripartiti insulti e minacce. Non ho memoria dal dopoguerra in poi, di un solo Paese dell' Europa Occidentale con una figura che messa a tutela della sicurezza di tutti noi, impegna il suo tempo a mettere in una situazione di pericolo chi non la pensa come lui. È una cosa inaudita. Siamo tutti con Giulia. Siamo tutti Giulia".