Milano

Milano, un fondo della Caritas per i migranti esclusi dall'accoglienza: già 500mila euro

Alcuni migranti accolti dalla Caritas 
Soldi per aiutare le persone colpite dal decreto sicurezza voluto dal vicepremier Matteo Salvini. Già destinati circa 500mila euro, i cittadini possono contribuire
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Per aiutare i migranti colpiti dal Decreto sicurezza voluto dal vicepremier Matteo Salvini, a Milano nasce il "Fondo di solidarietà per gli esclusi dall'accoglienza". Il Fondo, aperto al contribuito dei cittadini, è un'inziativa di catitas Ambrosiana, nell'ambito dell'azione di disobbedienza civile lanciata quando il leader leghista ha annunciato che i richiedenti asilo con protezione umanitaria dovranno lasciare i centri d'acccoglienza.

Il fondo - cui Caritas Ambrosiana ha destinato già circa mezzo milione di euro - sarà destinato in primo luogo agli ospiti al momento presenti nel sistema di accoglienza diffusa della Diocesi di Milano, cioé agli appartamenti che ospitano i migranti titolari di un permesso di soggiorno, ma che nonostante questo sarebbero costretti a interrompere i percorsi di integrazione già intrapresi. Inoltre, le risorse raccolte serviranno per auto-finanziare le ospitalità in quei posti - all'interno delle rete degli appartamenti parrocchiali e degli istituti religiosi - che non saranno più convenzionati con le Prefetture alla scadere dei nuovi bandi.

Per effetto del cosiddetto Decreto Salvini, convertito nella legge 132/18, i titolari di permesso per motivi umanitari e coloro che hanno ricevuto il nuovo permesso per protezione speciale non possono più essere accolti nel nuovo sistema di accoglienza (ex Sprar). In ottemperanza a questo provvedimento, diverse Prefetture in tutta Italia, già in questi mesi, hanno chiesto agli enti gestori dei centri di allontanare i migranti. Insieme alle altre Caritas delle diocesi lombarde, la Caritas di Milano  ha deciso di opporsi a questo provvedimento e ha chiesto alle cooperative che gestiscono il sistema di accoglienza diffusa in Diocesi di non eseguire gli allontanamenti richiesti e quindi di offrire agli ospiti la possibilità di proseguire i percorsi di integrazione avviati, garantendo con risorse proprie i relativi costi. Si sta parlando quindi di 200 migrantia rischio di espulsione dalle strutture.

Il fondo - che somiglia per modalità a quello lanciato mel 2008 dal cardinale Dionigi Tettamanzi per aiutare le famiglie colpite dalla crisi economica - sarà lanciato alla fiera "Fa' la cosa giusta!" dal direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti, durante la tavola rotonda dal titolo "Quali prospettive per l'accoglienza dei rifugiati in Italia?" in programma domenica 10 marzo, alle 14.30, a Fieramilanocity.

Il Fondo  servirà a coprire i costi dell'ospitalità (il pagamento delle bollette del gas e della luce) e i percorsi di accompagnamento sociale (corsi di italiano, tirocini, formazione professionale) negli appartamenti presso le parrocchie. Strutture e percorsi al momento convenzionati con le Prefetture e che andranno a costituire un sistema autonomo rispetto a quello pubblico, che pertanto dovrà essere integralmente auto-finanziato.

"Il Decreto Sicurezza, al contrario di quanto promesso, produrrà una situazione di emergenza nel nostro Paese - sostiene Gualzetti -. Abbiamo deciso di farvi fronte, mettendo a disposizione strutture e risorse e chiedendo a tutti coloro che lo desiderano di darci una mano. Sappiamo che questo nostro gesto non risolverà il problema, ma per quanto è nelle nostre possibilità, obbedendo alla nostra coscienza, vogliamo almeno dare una risposta negli interessi, in primo luogo, dei nostri ospiti, ma anche delle comunità che si troverebbero a fare i conti per lo più con persone giovani, frustrate nel loro sogno di integrazione, destinate nelle migliore delle ipotesi ad alimentare il mercato del lavoro nero".