Milano

Morì a 14 anni per un tumore: parte l'iter di beatificazione per la bergamasca Giulia Gabrieli

Giulia Gabrieli 
Dopo aver combattuto a lungo con la malattia la ragazza è morta nel 2011. Nata una fondazione a suo nome. Adesso si raccoglieranno le testimonianze
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Giulia Gabrieli diventerà beata: per la 14enne bergamasca che nell'agosto 2011 è "partita per il cielo", come dicono i suoi familiari, dopo una lunga battaglia contro il cancro la Diocesi di Bergamo ha deciso di far partire l'iter di beatificazione. "Ci saranno migliaia di testimonianze da raccogliere", spiega Antonio Gabrieli, padre della ragazza e presidente dell'associazione ConGiulia, che tiene però a sottolineare che "la beatificazione porrà l'accento sulla dimensione spirituale di Giulia, e la sua fede era evidente a tutti, ma lei non era solo questo. Il suo inesauribile entusiasmo e il suo amore per la vita e per gli altri trascendevano la dimensione religiosa. Grazie a lei abbiamo avviato molti progetti, che rappresentano la sua eredità". Innanzi tutto quello della scuola estiva dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, prima in Italia a essere riconosciuta dall'Ufficio scolastico provinciale e frequentata da oltre mille ragazzi dal 2013 a oggi. "Era incredibilmente determinata, quando si metteva in testa un obiettivo doveva raggiungerlo a tutti i costi".

Così sarà il vescovo Francesco Beschi, il prossimo 7 aprile, a dare ufficialmente il via all'iter di beatificazione presso il santuario della Madonna dei Campi di Stezzano. "Quando lo scorso ottobre il vescovo ha annunciato l'intenzione di beatificare Giulia, per noi è stata ovviamente una bella sorpresa - spiega Gabrieli -. Dalla Curia ci hanno chiesto un elenco di persone che l'abbiano conosciuta, direttamente o grazie alle attività dell'associazione e alla lettura del libro Un gancio in mezzo al cielo, che racconta la sua storia.

A maggio del 2011 Giulia aveva voluto partecipare ai funerali di Yara Gambirasio - ricorda Antonio Gabrieli - Si sentiva legata a lei: Giulia stava lottando con la malattia e Yara aveva avuto un destino orribile. E poi don Corinno Scotti, all'epoca parroco di Brembate di Sopra, aveva celebrato il battesimo di mia figlia". Proprio in quella circostanza Giulia incontrò per la prima volta il vescovo Beschi, "che poi venne a trovarla due volte anche a casa e fu colpito dalla sua voglia di vivere - prosegue Gabrieli -. Lei portava la straordinarietà nel quotidiano e credo continui a farlo attraverso di noi".