Milano

L'Accademia della Scala apre un conservatorio a Riad per 600 bambini: l'ok dopo le polemiche sui fondi Sauditi

Esibizione di allievi dell'Accademia teatro alla Scala 
L'accordo non rientra nella questione - bloccata dal cda - dell'ingresso dell'Arabia saudita nel board del Piermarini. Sarà creato un coro di voci bianche, corsi di danza e musica
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Un conservatorio per 600 bambini e bambine nella città di Riad con i docenti dell'Accademia del Teatro alla Scala. Il progetto di cui si era parlato nelle ultime settimane - parallelamente alle polemiche sul finanziamento offerto dall'Arabia Saudita per entrare nel cda del Piermarini - ha ottenuto il via libera da parte del Consiglio di amministrazione della Fondazione Accademia Teatro alla Scala. Il cda ha approvato all'unanimità il progetto di start up per la creazione di un futuro conservatorio nella città di Riad, su richiesta del Ministero della Cultura dell'Arabia Saudita. Lo scorso 18 marzo il consiglio del teatro aveva deciso di restituire al ministro della Cultura arabo 3,1 milioni di euro ponendo fine all'ipotesi di un suo ingresso come socio nel teatro. Ma il governatore della Lombardia Attilio Fontana replica: "Il cda della Scala aveva detto 'bocce ferme e ripartiamo da capo'. Questo non è un ripartire da capo: sarà il cda dell'Accademia che dovrà dare qualche spiegazione al cda della Scala. O magari - ha aggiunto - si sono già parlati ed erano d'accordo, non lo so quali sono gli accordi presi tra di loro".


Il primo nucleo di attività prevede la creazione di corsi di coro di voci bianche, di propedeutica alla danza per bambine e bambini dai 6 ai 10 anni e di un nucleo di scuola musicale per strumento, oltre a un workshop su marketing e comunicazione digitale. Il progetto sarà modulato in diverse aree di intervento dell'Accademia, cui corrisponderanno finanziamenti separati.

Il progetto, che costituisce un passo ulteriore rispetto a interventi simili già realizzati dal Dipartimento di cooperazione culturale dell'Accademia in Romania, Colombia, Brasile, Serbia, Kazakistan, Cile e Uruguay, si svilupperà nell'arco di tre anni coinvolgendo circa 600 bambine e bambini e vedrà nel primo anno una forte presenza di docenti dell'Accademia. L'attività per il primo anno, con inizio a settembre 2019, prevede l'individuazione e formazione del corpo professionale e dei formatori e la creazione dei corsi, mentre nei due anni seguenti i docenti Accademia accompagneranno e guideranno i nuovi docenti nell'apprendimento corretto del metodo didattico. Nel frattempo verranno implementati nuovi corsi con relativa attività di formazione dei formatori.

Le polemiche sulla questione dei finanziamenti Sauditi non è chiusa: dopo la riunione del cda del 18 marzo il sindaco Sala, che è presidente del teatro, aveva spiegato che i soldi, inviati in modo non conforme alle norme scaligere, sarebbero stati restituiti al ministro della Cultura saudita Badr bin Abd Allah non chiudendo però la porta a future collaborazioni. E nella riunione del cda, si era deciso di demandare invece la questione del conservatorio al consiglio di amministrazione dell'Accademia che oggi ha dato l'ok.


Non si tratta di una prima esperienza: il Dipartimento di cooperazione culturale dell'Accademia, sottolinea una nota, ha già realizzato interventi simili in Romania, Colombia, Brasile, Serbia, Kazakistan, Cile e Uruguay.