Milano

25 Aprile, storia di Giulia, ragazza uccisa dai fascisti: "Stava andando al lavoro, le spararono alla nuca"

Giulia Lombardi e la statua a lei dedicata 
Carlo Lombardi ricorda sua sorella, uccisa a Vighignolo il 26 maggio '44. Pochi giorni fa la statua a lei dedicata è stata bruciata: il suo nome tra quelli delle donne della Resistenza celebrate dal Pd per il corteo di Milano
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Carlo Lombardi, 89 anni portati con grande dignità, ricorda come fosse ieri quel 26 maggio 1944. Quando sua sorella Giulia fu colpita a morte a soli 22 anni da un caposquadra della Guardia nazionale fascista durante un rastrellamento sulla strada che da Vighignolo, frazione di Settimo Milanese, porta a Cornaredo. Lui all'epoca dei fatti aveva 14 anni e racconta: "Mia sorella partigiana non è mai stata, ma sono contento che la ricordino in occasione del 25 Aprile. Nella mia vita ne ho viste di tutti i colori, ma un caos come oggi non c'è mai stato". Aggiunge di non aver mai voluto parlare prima di sua sorella per pudore: "Il suo ricordo lo conservo da allora come una reliquia, era un ragazza bellissima, tutta casa e lavoro, la sua vera storia non è mai stata raccontata". Ecco perché ha deciso di renderla pubblica a 75 anni di distanza.

Dopo l'atto vandalico che ha danneggiato la statua dedicata dall'Anpi a Giulia Lombardi a Vighignolo, che era stata inaugurata solo due settimane fa. "Quella mattina del 26 maggio '44 Giulia andava a piedi a lavorare alla filanda a braccetto con tre amiche. Non era in bicicletta come hanno scritto perché una famiglia come la nostra, che viveva solo della terra non poteva permettersela e allora non c'erano i mezzi pubblici. Erano le 7,30, mancavano pochi metri per raggiungere l'incrocio che porta alla Manifattura quando è stata la sola ad essere colpita alla nuca". Da allora e nonostante l'ostinazione di zio Giacomo, in tanti anni, la famiglia Lombardi non è mai riuscita ad avere una certezza sul nome degli assassini di Giulia. "Al suo funerale c'era tutto il paese, ma nostra madre era così distrutta dal dolore che non ce l'ha fatta a venire. Le esequie le ha pagate il regime, che si scusò, ammettendo che Giulia era stata colpita per errore. Fecero lo stesso con il monumento al cimitero. Ma quando abbiamo provato a saperne di più ci hanno risposto: meglio che lasciate perdere".
 

Poi Carlo Lombardi torna al riconoscimento dell'Anpi, che ha inserito il nome di sua sorella nell'elenco delle "staffette partigiane" a cui il Pd dedica la manifestazione nazionale per il 74° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. "Giulia non ha avuto nemmeno il tempo di fidanzarsi. Quando ho preso il suo posto di lavoro alla filanda nell'agosto del 1944 tutti avevano di lei un ricordo bellissimo. Era una ragazza diversa dalle altre. Ma non abbiamo mai saputo che facesse la staffetta, anche se nei registri dell'Anpi risulta così. Né che fosse una partigiana. Per noi non era possibile, non usciva mai e stava sempre con la mamma o in cortile. La nostra era una famiglia di contadini, noi eravamo tre fratelli, io quello di mezzo. Non lo dico perché era mia sorella: Giulia era una ragazza speciale".

Il pensiero corre agli ultimi giorni e al danneggiamento della statua dedicata a Giulia Lombardi appena inaugurata. Il fratello Carlo si dice "contento" della decisione dell'Anpi di dedicare alla sorella un monumento. Ma lo sguardo si fa più truce e la voce diventa severa quando pensa all'attuale momento politico. "Ho visto il fascismo, il Dopoguerra, la nascita della Repubblica, ma mai tanta confusione come ora. Non sono mai stato di sinistra, tantomeno di destra. Semmai un uomo di centro. Oggi non è più come una volta. I partiti continuano a litigare. Sembra che tutti a parole dicano di voler fare qualcosa, ma poi quando sono al governo fanno la stessa cosa: cioè niente".

Giulia Lombardi sarà una dei nomi di donne della Resistenza che il Pd di Milano ricorderà durante il corteo del 25 Aprile. Le aspettative parlano di 50mila persone (contro le 40mila dell'anno scorso): l'Anpi provinciale ha fatto 2mila tesseramenti in più rispetto alla stessa data dello scorso anno (in tutto furono 10.200). Il corteo partirà alle 14,30 da Porta Venezia per arrivare in piazza Duomo. Dal palco prenderanno la parola Roberto Cenati, presidente del Comitato permanente antifascista, il sindaco Sala, la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, Dario Venegoni dell'Aned e la presidente nazionale dell'Anpi Carla Nespolo. Il sottosegretario agli Affari regionali Stefano Buffagni ( M5S) parteciperà ma a titolo personale. Alla manifestazione aderiscono partiti (Pd, Prc e Sinistra Italiana, 5 Stelle, tutti nel Comitato permanente antifascista), Cgil, Cisl e Uil, le Acli, così come gli organizzatori della marcia "People" (lo scorso mese portarono in piazza 250mila persone contro il razzismo), la Brigata ebraica, i centri sociali, una delegazione di rom e sinti.
 
Il Pd sfilerà dietro allo striscione "Viva la Libertà". In prima fila ci sarà il leader nazionale del partito Nicola Zingaretti ma anche Giuliano Pisapia, capolista nella circoscrizione Nord Ovest alle elezioni Europee. La segretaria metropolitana Silvia Roggiani anticipa: " Sappiamo che ci saranno contestazioni alla Brigata ebraica in piazza San Babila, ma il nostro servizio d'ordine è preparato". Muniti di magliette e antipioggia gialli, i militanti infatti sfileranno portando quaranta cartelli raffiguranti parole al femminile. Come Libertà, Uguaglianza, Fraternità, Resistenza, Partigiana, Italia, Europa, Repubblica, Speranza, Fiducia, Ribellione, Scelta, Solidarietà, Felicità, Democrazia, Liberazione, Idea, Giustizia, Pace, Lotta, Accoglienza, Sicurezza, Bellezza, Alternativa, Ribellione e così via. Tutte scritte in rosso e con la lettera finale al femminile evidenziata. Così come la scelta di raccontare sui canali social del partito le storie di diciassette partigiane segnalate dai circoli cittadini. Da Lina Merlin a Tina Anselmi, e poi Onorina Brambilla, Maria Arata Massariello, Gina Galeotti Bianchi, Anna Gentili Cazzuoli, Giovanna Marturano, Ginetta Moroni Sagan, Maria Peron, Concettina Principato, Giulia Lombardi, Elena Rasera, Cleonice Tomassetti, Jenide Russo, Rossana Rossanda, Ernesta Moroni e Felicita Seregni.