Milano

Resterà in Sicilia il barcone simbolo della tragedia dei migranti: annullato il trasloco a Milano

Doveva diventare parte del Museo dei diritti a Città Studi, il governo aveva stanziato i fondi. Ma adesso è deciso: il relitto naufragato il 18 aprile del 2015 con 700 persone a bordo resterà ad Augusta per il 'Giardino della memoria'
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Era stato lo stesso sindaco Beppe Sala ad aprire alla possibilità che quel simbolo delle tragedie del mare non fosse più trasferito in Città Studi per diventare parte del Museo dei diritti umani della Statale, ma rimanesse in Sicilia per continuare a far vivere là il messaggio per le nuove generazioni. E, adesso, il destino del relitto naufragato il 18 aprile del 2015 al lago della Libia con 700 migranti, è stato definitivamente scritto. Il ministero della Difesa, che per quel trasloco a Milano in passato era arrivato a stanziare dei fondi, ha formalizzato la cessione del barcone dei migranti alla città di Augusta che realizzerà il "Giardino della memoria" nel "ricordo di tutte le vittime delle migrazioni".

Il sipario sul trasferimento a Città Studi, dove nascerà il Museo dei diritti fortemente voluto dal medico legale Cristina Cattaneo che ha lavorato all'identificazione dei corpi del barcone sottratti al mare, era sfumato già dallo scorso autunno. Anche se è solo ora, cinque anni esatti dopo il naufragio, che arriva la decisione definitiva. E "così si potrà iniziare, con la collaborazione di tutti, a creare un luogo dove conservare e fare memoria del fenomeno più rilevante del nostro secolo - le migrazioni - di cui Augusta è stata ed è testimone e protagonista negli ultimi anni" , dicono la sindaca della città siciliana, Cettina Di Pietro, e Enzo Parisi del Comitato 18 aprile che porta incisa nel nome la data del naufragio.


Perché loro, rivendicano, non hanno mai abbandonato la speranza di poter costruire il loro "Giardino della memoria". Anche quando, appunto, la strada sembrava indicare Milano come l'ultima destinazione del barcone che, da quando è stato recuperato nel 2016, dorme in una base militare siciliana.