Milano

Neofascismo a Milano: perquisite sedi e case dei capi di Forza Nuova per un pestaggio. Cinque denunciati

A fine marzo un 30enne ha denunciato di essere stato aggredito dai neofascisti che attaccavano manifesti abusivi. La Digos ha trovato coltelli, una decina di bastoni, abiti e caschi indossati quella sera
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Perquisizioni in due sedi Forza Nuova a Milano e nelle case di cinque militanti della formazione di estrema destra da parte della Digos, tutti indagati per lesioni personali e rapina, in concorso tra loro. Il motivo è il pestaggio - con rapina del cellulare - avvenuto il 29 marzo scorso in piazzale Gorini. Vittima del pestaggio un trentenne, 'colpevolè di aver visto una dozzina di militanti di Forza Nuova affiggere manifesti di propaganda abusivi sui muri. Il ragazzo (che non appartiene ad alcuna formazione politica), secondo quanto aveva poi denunciato, si era limitato a chiedere cosa stessero facendo quando alcuni di loro lo avevano aggredito a calci e pugni, riportando contusioni al volto e alle gambe. Un'aggressione ripresa dalle telecamere di sicurezza della zona, che hanno così aiutato nell'individuazione dei responsabili.

Forza Nuova a Milano, i militanti aggrediscono un uomo che contesta i manifesti abusivi


La Digos, in queste settimane, ha cercato di ricostruire l'accaduto. Così oggi gli investigatori si sono presentati a casa dei militanti di estrema destra e nelle due sedi cittadine, quella di piazza Aspromonte, visto che le telecamere documentavano che dopo l'aggressione il gruppo era rientrato in sede, e quella di via Palmieri: tra le case perquisite anche quelle di Luca Bolis, segretario cittadino di Fn, e Antonino Spinella, altro nome di spicco del movimento neofascista. Sono stati trovati gli abiti, i cappellini ed i caschi che indossavano quella sera, alcuni coltelli, un'accetta, nella sede di piazza Aspromonte una decina di bastoni. Nessuna traccia del telefono rapinato: ma nelle immagini si vedrebbe uno degli aggressori che raccoglie il cellulare da terra, lo mette in tasca e lo porta via.

Tranne il militante che prende il cellulare, tutti gli altri hanno precedenti di polizia. Porto d'armi o di oggetti atti ad offendere, rissa, lesioni personali, resistenza a un pubblico ufficiale, divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive, deturpamento e imbrattamento di cose altrui, violenza per motivi razziali etnici nazionali o religiosi, accensioni ed esplosioni pericolose, violenza privata, ma anche violenza privata, maltrattamenti contro famiglia o conviventi, ricettazione: gli altri quattro hanno a loro carico reati di questi genere.