Milano

Milano, morto il partigiano Libero Traversa. Da adolescente combatté contro i nazifascisti

Libero Traversa con il sindaco Beppe Sala 
Il 25 aprile era in piazza Duomo per celebrare la Liberazione. La sua storia in un testo adottato dalle scuole
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Tre giorni fa era sul palco in piazza Duomo al comizio per la festa della Liberazione. Ieri è venuto a mancare il partigiano Libero Traversa, membro del Comitato provinciale dell'Anpi, presidente onorario della Sezione 25 Aprile. “Avevamo quindici anni ma eravamo invecchiati precocemente”, queste sono le parole di Libero che introducono il suo opuscolo “Avevamo quindici anni” dedicato alla Resistenza e ai terribili anni della Seconda guerra mondiale che ha avuto una grande diffusione nelle scuole. Nell’agosto del 1944, Libero, formatosi in una famiglia di antifascisti, di cui aveva respirato l’aria fino in fondo, “assimilando l’odio per la dittatura fascista e per la guerra”, entra a far parte del 23° Distaccamento della Gioventù d’Azione della Brigata Giustizia e Libertà Rosselli e con altri quattro ragazzi, tutti tra i quattordici e i sedici anni forma una squadra, assumendosi il nome di battaglia di Aiace. Inizia così l’attività clandestina del gruppo che si protrarrà sino al 25 aprile 1945, giorno dell’insurrezione nazionale e della liberazione dal nazifascismo.

Subito dopo la Liberazione Libero si iscrive al Pci, ricoprendovi numerosi incarichi sino al 1991. Dopo lo scioglimento del Pci diventa dirigente del Partito della Rifondazione Comunista, fino all'ottobre 1998, quando entra a far parte del Comitato promotore nazionale del Partito dei Comunisti Italiani. Iscritto all'Albo, e poi all'Ordine dei Giornalisti dal 1951, è stato redattore di Voce Comunista, settimanale della Federazione milanese del Pci, caporedattore de La terra, quindicinale della Federbraccianti Cgil e addetto stampa della Camera del Lavoro negli anni '50. Ha ricoperto la carica di Consigliere provinciale di Milano negli anni Settanta. Nel 2007 gli è stato conferito l'Ambrogino d'Oro.

"La notizia mi ha sconvolto. Con Libero perdo un amico e un compagno - si commuove Roberto Cenati, presidente dell’Anpi provinciale di Milano - Libero, quando oltre 20 anni fa ero presidente della sezione Anpi di Porta Venezia, mi ha spinto ad assumere l'incarico di coordinatore della nostra associazione per la zona 3. Con lui, in zona, siamo riusciti a realizzare iniziative di grande rilievo per il Giorno della Memoria e per il 25 Aprile. Uno dei traguardi che insieme a Libero ricordavo sempre è stata l'intitolazione dei giardini di piazza Fratelli Bandiera all'agente di pubblica sicurezza Antonio Marino, dilaniato da una bomba a mano scagliata nel corso della manifestazione neofascista del 12 aprile 1973 vietata dalla Questura di Milano. E' stato Libero – glielo dicevo sempre – il maggiore responsabile del mio percorso nell'Anpi, l'Associazione che, con la Resistenza al nazifascismo, ha dato un significato profondo alla sua esistenza e lo sta dando alla mia. Alla moglie, ai figli, a tutti coloro che l'hanno conosciuto esprimo la mia affettuosa vicinanza. Ciao Libero. Rimarrai sempre nei nostri cuori".