Milano

Matteo Salvini a Pavia, la minaccia ai contestatori: "Chiuderemo i centri sociali, inutili come i campi Rom"

(agf)
Nel quotidiano tour elettorale il ministro arriva in città per sostenere il candidato sindaco leghista. E attacca i 500 della contromanifestazione che intonano 'Bella ciao'
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Non vanno giù al ministro dell'Interno Matteo Salvini le contestazioni che, ormai quotidianamente, lo accompagnano nelle tante città che sta girando per la campagna elettorale delle Europee e delle Comunali, in un tour che lo porta da Nord a Sud nel giro di poche ore (tanto che un contestatore in bicicletta, qualche giorno fa, gli ha urlato "Vai al ministero a lavorare, vai") e che è scandito dalle contromanifestazioni di piazza che impegnano ogni giorno decine di poliziotti e carabinieri. Così, dal palco dell'ultimo comizio in ordine di tempo, quello di Pavia, scandisce: "Chiuderemo i centri sociali, la loro utilità sociale è pari a quelli dei campi Rom".

(ansa)

A Pavia, martedì sera, non ci sono stati ragazzi che, con la scusa di un selfie, hanno fatto domande provocatorie al ministro dell'Interno, né persone che hanno appeso striscioni critici ai balconi. Ma, appunto, soltanto una contestazione pacifica di circa 500 persone che hanno fatto un corteo (autorizzato) cantando 'Bella ciao', a fronte di una piazza piena di 4mila sostenitori della Lega e del candidato sindaco Fabrizio Fracassi.

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Nel corteo c'erano tante sigle, dall'Anpi ai sindacati a movimenti per i diritti, ma Salvini si è concentrato sui centri sociali: "Questa sera so che gente dei centri sociali ha cercato di boicottare questo incontro: uno sforzo inutile, visto tutti quelli che sono venuti. I centri sociali li chiuderemo. Se vinciamo le elezioni comunali a Pavia, il sindaco dedicherà un museo in ricordo dei comunisti. Spero che anche il Venezuela si liberi presto di uno degli ultimi dittatori comunisti rimasti", ha scandito dal palco.

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