“Ramadan, speriamo porti pace
e prosperità all’intera regione”

“La speranza è che il mese sacro di Ramadan porti benedizioni e che quest’anno veda continui passi avanti verso la pace, la prosperità e la stabilità nella nostra regione”. Con questo auspicio il presidente d’Israele Isaac Herzog ha voluto inviare i suoi auguri ai musulmani d’Israele e di tutto il mondo per l’inizio del mese di Ramadan, un periodo segnato dal digiuno, dalle preghiere e dalle feste. Diversi ministeri e istituzioni hanno voluto condividere questo augurio nei confronti del mondo islamico.
In Israele è un momento anche di grande allerta perché in passato è coinciso con esplosioni di violenza. In un comunicato, la polizia israeliana ha dichiarato che il suo obiettivo durante il Ramadan è quello di “consentire la libertà di culto e il corretto svolgimento della festività, delle sue preghiere e delle sue usanze, mantenendo la sicurezza, la legge e l’ordine pubblico”.
Diversi media israeliani raccontano poi il significato di questo periodo per il mondo islamico. “Il Ramadan è uno dei cinque pilastri su cui poggia la religione dell’Islam. – scrive tra gli altri il sito Walla – La santità di questo mese nasce dalla convinzione che, con l’aiuto del digiuno, i credenti possano espiare i loro peccati, mentre capiscono come vivono i poveri e quindi li aiutano, comprendendo il valore di ciò che Dio ha dato. Per i musulmani di tutto il mondo è un mese di introspezione e di avvicinamento a Dio”. Sempre Walla riporta poi le parole dell’avvocato Yaacob Ibrahim, co-direttore dell’organizzazione “Abraham Initiatives” nel corso di una discussione del Comitato per la sicurezza nazionale della Knesset, preoccupato per l’associazione del mese con un periodo di tensione. “Il Ramadan è un evento religioso, tradizionale, familiare, festivo. Quando viene trattato come qualcosa che richiede una preparazione operativa, aumenta le tensioni e agisce come una profezia che si autoavvera. Certo, è necessario e doveroso gestire in modo più consapevole i rapporti tra ebrei e musulmani in questo periodo, ma non manifestando la presenza di soldati e poliziotti, bensì conoscendo le reciproche tradizioni e rispettando la festa celebrata dalla minoranza”, il punto di vista di Ibrahim, espresso davanti ai parlamentari della Knesset.
Ynet si è invece recato in diversi villaggi e città arabi per raccogliere l’atmosfera alla vigilia della festa. “Siamo felici, è un mese speciale che usiamo per la preghiera. Ci riuniamo tutti insieme per una cena speciale”, il racconto ad esempio di Ali Masarwa, un residente di Kafr Qara, pochi chilometri a sud di Haifa. Si stima, scrive il sito, che l’80 per cento dei musulmani in Israele digiuni durante il Ramadan.