Verstappen: “Ho chiesto scusa a Vettel per il contatto in Cina, ma volevo vincere”
Nel bene e nel male è stata la Red Bull la grande protagonista del GP della Cina: Ricciardo è riuscito a vincere grazie a una grande rimonta mentre Verstappen si è reso protagonista dell'ennesimo scontro in pista con la Rossa di Sebastian Vettel. Una manovra azzardata quella del giovane olandese che è costata al ferrarista il podio e a lui una penalizzazione di 10 secondi che lo ha relegato in quinta posizione.
L'olandese ribadisce le scuse al ferrarista
Una mossa sbagliata, impossibile superare in quel punto; tante le critiche piovute addosso al pilota della Red Bull che già dopo la bandiera a scacchi era andato a cercare Vettel per porgere le proprie scuse. L'olandese, arrivato a Baku, ha ribadito la propria colpevolezza dichiarando di aver apprezzato particolarmente l'atteggiamento di Vettel che non ha drammatizzato accettando le scuse del giovane collega.
Era palese che dovessi chiedere scusa a Seb e quindi l'ho fatto. E' stato molto gentile ad accettarle ed è stato abbastanza bello. Bisogna sempre cercare di imparare in ogni weekend di gara, purtroppo non mi volevo accontentare del quinto posto considerato la macchina che avevo, per cui forse ho desiderato un po’ troppo la vittoria e questo mi è costato parecchio. Ho imparato da quanto fatto e andrò avanti – ha dichiarato l'olandese -. Il confronto con Hamilton? Era una buona occasione per passare, ma Lewis ha agito esattamente come avrei agito io. Mi ha semplicemente costretto ad andare un po’ largo, lì c’erano dei marble e ho improvvisamente perso il controllo della vettura. È stato un normale episodio di gara.
Verstappen, dopo gli errori della Cina, è pronto a rituffarsi in pista; l'olandese ha imparato dai propri errori e a Baku vuole rifarsi dell'occasione persa. La Red Bull è tornata una vettura in grado di lottare per il mondiale e il giovane figlio d'arte vuole dimostrare a tutti di poter essere protagonista anche in positivo tornando a vincere interrompendo il digiuno che dura ormai dal GP del Messico 2017.