Il giustiziere della notte, Eli Roth difende il film: "Come Get Out permette di parlare di temi importanti"

Il regista del remake con protagonista Bruce Willis ha difeso il progetto dall'accusa di sostenere l'uso delle armi.

Scappa - Get Out: Betty Gabriel in una scena del film
Scappa - Get Out: Betty Gabriel in una scena del film

Eli Roth ha voluto difendere il suo film Il giustiziere della notte, remake del cult del 1974, dalle critiche che sostengono sia un progetto a favore dell'uso delle armi. Il regista ha spiegato: "Quello che cerco realmente di fare è mostrare la situazione e lasciare che siano gli spettatori a decidere".
L'obiettivo di Roth era infatti molto diverso: "Volevo che ruotasse realmente intorno alla famiglia e si concentrasse sul problema principale di quello che si sarebbe disposti a fare se accadesse qualcosa alla propria famiglia. Il film per me è infatti sulla famiglia, sul proteggerla e sulle conseguenze dell'incapacità di avere giustizia".

Il regista del lungometraggio con Bruce Willis ha quindi sottolineato il motivo per cui ha deciso di realizzare una nuova versione del cult che ha dato vita a un franchise: "Tanti problemi della nostra nazione, come ad esempio l'aumento della criminalità e l'incapacità della polizia di affrontare quanto stava accadendo, appaiono ancora rilevanti nella società contemporanea. Anche se abbiamo fatto dei passi in avanti in altre aree, non siamo riusciti a farlo per quanto riguarda la criminalità".

Roth ha quindi rivelato di essere convinto ci siano dei punti in comune tra il suo progetto e Scappa - Get Out: "Entrambi permettono alle persone di parlare di una tematica difficile".
Il filmmaker è inoltre convinto che le persone abbiano criticato il progetto solo basandosi sul trailer e ha concluso: "Una cosa di cui sono davvero consapevole lavorando a Hollywood è che non si deve dire al pubblico cosa pensare o come farlo. Si potrebbero fare le stesse osservazioni pensando a John Wick o Io vi troverò. Ogni film action potrebbe essere considerato a favore delle armi. Si tratta di dare alle persone la capacità di discutere di qualcosa di difficile, come accaduto quando è arrivato nei cinema Get out e tutti hanno potuto parlare del razzismo e delle tematiche sociali al centro del lungometraggio".

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