A Casnigo arrivano i Re Magi. È una tradizione vecchia di almeno cinquecento anni. Viene rievocata la storia raccontata nel vangelo di Matteo: i sapienti che arrivano da Oriente e portano oro, incenso e mirra in dono a Gesù bambino.
Il fulcro della tradizione è il santuario della Santissima Trinità, dove i Magi sono rappresentati in tre sculture di terracotta. Ma arriveranno anche in carne e ossa, domani (sabato 5 gennaio) alle 19, al termine della messa accompagnata dal Coro Voci Orobiche. Dalla Trinità inizierà poi il corteo verso il paese, alla luce delle fiaccole, con figuranti, pastori, pecore e la musica dei baghèt (l’antica cornamusa bergamasca).
All’ex chiesa di Santo Spirito, tenendo fede al racconto evangelico, ci sarà l’incontro con Erode. «Nella prima parte avremo anche il dialogo fra un nonno, che rappresenta la tradizione e parla in dialetto, e il nipote, che invece rappresenta le nuove generazioni. Pur nella differenza, cercheranno di aprirsi l’uno all’altro nel segno della tradizione e del recupero delle nostre radici», spiega Natale Bonandrini. E anche alla Trinità si sentiranno i Re Magi parlare in dialetto.
Il corteo proseguirà verso la chiesa arcipresbiterale plebana con il presepe vivente. «Sia a Santo Spirito sia in chiesa ci sarà la distribuzione della tradizionale calzina, anticipo dei doni che durante la notte i Magi porteranno ai bambini buoni», aggiunge Bonandrini. Non mancherà la tradizione della letterina, scritta dai bambini e consegnata ai Magi. Quest’anno, tutta la rievocazione si potrà seguire anche in diretta Facebook (qui il link).
I Re Magi torneranno poi la mattina di domenica. Al termine della messa delle 10,30, sul sagrato della Trinità accoglieranno i doni (materiale scolastico, vestiti e giocattoli) che i bambini porteranno per i loro coetanei meno fortunati. In cambio i Magi regaleranno un’arancia, come avveniva con i bimbi di una volta, simbolo di una tradizione che continua a vivere.
