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Don Ciotti a Premolo: «Contro la mafia servono risposte globali»

«Contro la criminalità organizzata servono risposte globali»: lo ha ricordato ieri sera a Premolo il presidente di Libera don Luigi Ciotti, invitato dalla Parrocchia per parlare di mafia e corruzione.

«L’Europa è profondamente toccata dal problema della criminalità organizzata. L’Europol monitora qualcosa come 5.000 entità criminali. Mafia e corruzione sono problemi per cui servono reazioni globali. L’auspicio è di arrivare a un coordinamento giuridico che consenta di adottare risposte comuni e coordinate. In alcuni Paesi, l’assenza di leggi dure e categoriche, come quelle che si trovano in Italia, può permettere l’attecchire di queste realtà. Con i reati di stampo mafioso servono risposte veloci».

La mafia sta cambiando

«Sono quattro gli elementi da mettere in evidenza – spiega il sacerdote -: non c’è territorio italiano che si possa considerare esente; le organizzazioni sono più flessibili e reticolari, ma sempre con forme di unità; i mafiosi si sono fatti anche imprenditori e infine c’è un’area grigia in cui legale e illegale possono coesistere. A volte, infatti, quando avvengono arresti di personaggi mafiosi si scoprono infatti relazioni con imprenditori, figure professionali di un certo rilievo, anche del mondo della politica. Bisogna approntare una riflessione sulla porosità tra legalità e illegalità».

«Le organizzazioni criminali – conclude don Ciotti – sono diventate più flessibili. Sprano inoltre di meno, restano due gruppi di fuoco: Napoli città e nella provincia di Foggia. Ci sono ovviamente eccezioni, ma il nuovo modello vede una commistione tra legale e illegale e tra mafia e corruzione».

Un servizio verrà trasmesso all’interno del telegiornale di Antenna2 in onda questa sera alle ore 19.20 sul canale 88 del digitale terrestre.

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