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Milano, entrata nel vivo l’adunata degli alpini

A Milano è ormai entrata nel vivo l’Adunata del centenario. L’Associazione nazionale alpini è nata infatti nel capoluogo lombardo un secolo fa e giocoforza la città è stata scelta per il 92esimo appuntamento che raduna tutte le Penne Nere italiane.

Ieri (venerdì 10 maggio), dopo l’alzabandiera e la deposizione delle corone ai Caduti, è stata aperta la Cittadella degli Alpini. Allestita dai volontari della Protezione Civile Ana, dagli uomini delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano (Brigata Alpina Taurinense) e dal personale dell’Ospedale da Campo, la Cittadella copre un’area complessiva di 24 mila metri quadrati attorno a piazza del Cannone, al Parco Sempione. In una quarantina di postazioni propone come vetrina dei mezzi di equipaggiamento di ultima generazione in uso alla Protezione Civile Ana e alle Truppe Alpine, al servizio della popolazione in caso di emergenza. Non mancano simulazioni d’intervento,  ad esempio nella gestione di ordigni, nello spegnimento di incendi boschivi, nel soccorso alle persone.

Sempre ieri, in serata, la Bandiera di Guerra del 5° reggimento alpini, scortata dal comandante Ruggero Cucchini, ha sfilato da piazza del Carmine a piazza della Scala dove il comandante delle Truppe Alpine generale Claudio Berto e il presidente dell’Ana Sebastiano Favero hanno passato in rassegna lo schieramento. Il 5° Alpini è legato a Milano perché vi nacque il 1° novembre 1882. Era acquartierato alla caserma Mainoni che sorgeva tra le vie Pagano e Monti. La Bandiera, seguita da un picchetto armato, dalla Fanfara della Julia e dal Labaro dell’Ana, ha percorso un chilometro e mezzo (piazza del Carmine, via Ponte Vetero, via dell’Orso, via Monte di Pietà, via dei Giardini, via Pisoni, via Manzoni, piazza della Scala) e ha raggiunto piazza della Scala, gremita di vessilli e gagliardetti delle sezioni e dei gruppi dell’Associazione Nazionale Alpini. Tra le penne nere era presente il reduce di Russia Eugenio Rossi, classe 1923.

Nel suo intervento il sindaco Giuseppe Sala ha ringraziato gli alpini «portatori di valori di devozione, altruismo e generosità, sentimenti che non sembrano essere attuali ma che sono fondamentali per la nostra comunità». E ha lodato il lavoro dei volontari della Protezione Civile Ana a Rogoredo e al Parco Lambro. «E’ questo lo spirito che dovrebbe animare tutti i cittadini del presente e del futuro», ha concluso. La Bandiera 5° Alpini ha quindi lasciato lo schieramento e ha raggiunto Palazzo Marino, dove sarà custodita durante tutta l’Adunata.

Oggi (sabato 11 maggio), in mattinata,  il saluto ufficiale delle autorità agli alpini all’estero e ai soldati stranieri che appartengono alla Ifms (International Federation of Mountains Soldiers). Sul palco accanto al presidente dell’Ana Sebastiano Favero, al Delegato delle Sezioni all’estero Marco Barmasse e al generale Renato Genovese, consigliere nazionale e Presidente della Ifms, il comandante delle Truppe Alpine generale Claudio Berto.

Domani (domenica 12 maggio) la giornata conclusiva si aprirà alle 8 con l’ammassamento e alle 9 l’inizio dello sfilamento. Gli alpini di Vallecamonica e di Bergamo sfileranno tra gli ultimi, nel 6° settore, nel tardo pomeriggio. Tutte le informazioni sul sito dell’adunata milano2019.it.

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