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Potenza, stati generali di Forza Italia. Elezioni regionali, Tajani: “Insieme con Lega, Fratelli d’Italia e liste civiche”

Il presidente del Parlamento europeo interviene anche su economia, immigrazione e caso Moscovici: “Non mi piace ciò che ha detto”

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“Dobbiamo scegliere i candidati vincenti e non penso che nessuno debba imporre niente a nessuno. Non siamo abituati ad obbedire ma a fare accordi politici. E mi auguro che dopo l’incontro tra Berlusconi e Salvini si possano accelerare i tempi della scelta”.

Così sulle prossime elezioni regionali il vicepresidente di Forza Italia e presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani a Potenza per gli Stati generali del partito in Basilicata. All’incontro, organizzato dal commissario regionale di FI Giuseppe Moles erano presenti anche Anna Maria Bernini e Maurizio Gasparri.

“Per la Basilicata – ha detto Tajani - Forza Italia ha più nomi da proporre, espressione della società civile e della nostra forza politica. Poi al tavolo li presenteremo ma abbiamo già fatto dei test e ci siamo resi conto che sono nelle condizioni di poter vincere, se la coalizione sarà coesa e se saremo capaci anche di allargarla alle liste civiche”. 

E ha aggiunto: “Cercheremo di trovare i migliori candidati per permettere al centrodestra di vincere. Forza Italia ha dei buoni candidati da offrire alla coalizione e ai cittadini. Poi al tavolo si vedrà quali saranno i migliori, noi abbiamo i nostri campioni, poi vedremo». 

È un centrodestra unito quello che immagina Tajani: “Siamo convinti – ha affermato - che in tutte le Regioni si debba andare insieme con Lega, Fratelli d’Italia e liste civiche, per dare un buon governo come accade in altre Regioni governate dal centrodestra”.

Tra gli argomenti cari al presidente del Parlamento europeo l’economia del Paese, per la quale bisogna “ridurre il debito pubblico e allo stesso tempo aiutare le piccole e medie imprese, i commercianti e gli agricoltori a creare nuovi posti di lavoro, perché l’emergenza riguarda l'occupazione, soprattutto al Sud dove ci sono percentuali inaccettabili. È impossibile – ha detto - fare la flat tax, il reddito di cittadinanza e l’abolizione della legge Fornero, vuol dire che dopo due mesi non si pagano più gli stipendi ai maestri, ai bidelli, ai Carabinieri e ai poliziotti”.

Sull’immigrazione ha dichiarato: “Gli Stati membri hanno perso tempo, a cominciare dai Paesi dell’Est Europa, che dicono di volersi battere contro l’immigrazione ma quando si tratta di accogliere rifugiati per aiutare l’Italia a battersi e a risolvere i problemi dell’immigrazione, non sono affatto solidali. Questa è una contraddizione che va affrontata e risolta. È mancata la solidarietà, e se avessero seguito il Parlamento europeo, che ha già approvato la riforma di Dublino, non ci sarebbe stato il caso Diciotti”. 

Infine, una battuta su Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici che ha definito l’Italia “un problema nella zona euro”: “A me non piace quello che ha detto Moscovici: quello non è un linguaggio consono a un commissario europeo, non deve aggredire o offendere un Paese membro, qui non ci sono dittatori. Il nostro è un Paese democratico. Gli insulti – ha aggiunto Tajani - vanno respinti al mittente, ma non sto neanche con Di Maio, quando offende il Parlamento Ue perché ha votato contro la posizione dei 5 stelle a sostegno delle lobby di Google o Amazon, ovvero i grandi signori del web che senza regole rischiano di uccidere la nostra industria culturale”.