Associazione per delinquere di stampo mafioso, detenzione illegali di armi ed estorsione aggravata dalla finalità mafiosa. Queste i reati contestati a vario titolo a 4 persone destinatarie di misure cautelari, due un carcere e due ai domiciliari, ritenute esponenti del clan Mazzara di Cesa, cosca vicina all'ala Schiavone dei Casalesi.

Il provvedimento è stato emesso anche nei confronti di una quinta persona che al momento risulta irreperibile. Le indagini dei carabinieri del reparto territoriale di Aversa, coordinate dalla Dda di Napoli, nate nel 2013, hanno permesso di individuare le ultime compagini del sodalizio criminale, già pesantemente colpito da precedenti provvedimenti giudiziari confermati dalla Cassazione.

Ai quattro, Luca Scarano, Vincenzo Marino, Carlo Abategiovanni e Aniello Pecovela, sono state contestate numerosi casi di richieste di 'pizzo' dal 2013 al 2017 ai danni di operatori commerciali di Cesa. Ai commercianti venivano richieste somme di denaro oppure venivano imposti gadget pubblicitari. Fondamentali per l'attività investigativa sono state le dichiarazioni del recente collaboratore di giustizia, Tammaro Scarano, che è stato uno dei principali autori delle attività estorsive contestate, e le testimonianze delle vittime