Napoli

La BBC racconta l'ultimo farista di Capri: "La tecnologia non può sostituire l'uomo"

Il reportage della tv britannica sulla struttura di Punta Carena e sulla storia di Carlo D'Oriano: "Dal 1 gennaio 2019 non ci sarà più bisogno di me"

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C'è una storia romantica che affascina la BBC e racconta un tassello di Capri che sta per scomparire: è quella di Carlo D'Oriano, l'ultimo farista di Anacapri. Già, perché dopo di lui basterà la tecnologia. Che, denuncia, "non può sostituire l'uomo". Con un reportage intenso, a firma di Eliot Stein, il trafficatissimo portale dell'emittente radiotelevisiva pubblica del Regno Unito si sofferma così sulla storia del farista che "lo scorso anno ha ricevuto la notizia dal Ministero della Difesa italiano che il faro di Punta Carena, come 181 degli altri 199 fari del Paese, sarà completamente automatizzato a partire dal 1 gennaio 2019". Ed è evidente, scrive la BBC, che "quando lo farà, D'Oriano non perderà solo il suo lavoro ma perderà quella che per 13 anni è stata la sua casa".

Una storia che pare sintetizzare mirabilmente l'atavica battaglia tra apocalittici e integrati. E non manca un pizzico di romanticismo nel racconto dell'inviato britannico, che esalta la bellezza di Capri ("dove le ville candide fanno esaltare il viola delle bouganville e i barcaioli orbitano intorno alle luminose grotte dell'isola") ma soprattutto penetra con efficacia nell'universo di "un marinaio di 64 anni che sale lentamente 136 gradini su per una scala a chiocciola alla torre di vedetta solitaria del faro di Punta Carena e guarda attraverso un paio di binocoli attraverso il mare aperto", registrando "a mano quel che in un diario, proprio come qui ha sempre fatto ogni giorno il guardiano del faro, negli ultimi 151 anni". Cenni storici sul faro che domina Punta Carena ("Uno dei più importanti d'Italia e tra gli ultimi al mondo ad impiegare un operatore a tempo pieno") e poi la presa di coscienza che "il mio lavoro, bellissimo, sta morendo".

E la BBC racconta come l'ineluttabile sostituzione dell'uomo con la macchina, legata evidentemente alla crescita dell'affidabilità della tecnologia degli strumenti di navigazione marittima, sia prossima anche sull'isola azzurra, mentre nel Regno Unito è addirittura dal 1998 che l'ultimo farista ha lasciato il suo posto, esattamente al North Foreland Lighthouse, nel Kent. Destino comune ad Australia, Finlandia, Islanda, Irlanda, Giappone, Nuova Zelanda, Norvegia e tante altre nazioni. La specie prossima all'estinzione resiste invece in Sudafrica, "dove c'è un ultimo farista", e in Francia (tre), in Birmania e in Portogallo, mentre in Canada la categoria conta ancora 50 faristi.

"In tutto non ci sono più di 200 faristi al mondo, oggi", dichiara alla BBC Ian Duff, presidente della International Association of Lighthouse Keepers, l'associazione mondiale dei faristi, lui che fu licenziato nel 1992 e non nutre dubbio alcuno: "La verità è che tra 10 anni questo lavoro sarà estinto".

Una curiosità la svela proprio l'articolista: nonostante non ci siano più assunzioni dal 1987, arrivano oggi alla Direzione Fari della Marina Militare circa 5 mila domande d'assunzione all'anno. "Penso proprio di essere fortunato", rivela così D'Oriano, l'ultimo farista d Anacapri, che è qui dal 2005 e che non ha dubbi: "Negli anni ho imparato che un mare arrabbiato è più bello di uno calma: ti ricorda che la natura esiste, che la massa d'acqua è vive, e può capirlo solo chi vive in solitudine".

"Ascolta musica classica e legge Pirandello nella sala delle lanterne", racconta la BBC, e in autunno prova a individuare delfini e capodogli al largo. In primavera "pianta pomodori, basilico e fagioli nell'orto, qualunque cosa non faccia gola ai gabbiani", sorride. Poi la considerazione amara, e vagamente nostalgica: "La presenza umana fornisce un senso di comfort e sicurezza ulteriore per chi naviga, ed è fondamentale qualora qualcosa vada storta". E ancora: "Una macchina può alimentare una luce, ma non può guardare il mare".  E' per questo, spiega Carlo alla BBC, che "quando non posso più tenere la luce, penso che anche una parte di me si spegnerà".