Napoli

Conocal, la sfida del rione abbandonato. I bambini: "Dateci un punto di riferimento, toglieteci dalla strada"

L'iniziativa di "Repubblica" e del "Sabato delle Idee" nell'aula magna dell'Istituto Eduardo De Filippo al rione Conocal   
Iniziativa di "Repubblica" e "Sabato delle Idee" a Ponticelli nell'aula magna dell'istituto "Eduardo De Filippo"
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"Dateci un punto di riferimento, toglieteci dalla strada". I bimbi del rione Conocal sollevano un cartello durante l'incontro organizzato da "Repubblica" e Sabato delle Idee nell'istituto "Eduardo De Filippo" di Ponticelli. Al tavolo dei relatori, coordinato da Conchita Sannino, il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, l'assessore regionale alla Scuola, Lucia Fortini e l'assessore ai Giovani del Comune di Napoli, Alessandra Clemente. In sala studenti, cittadini, insegnanti e istituzioni.

Nell'aula magna si alza la voce dei bambini che salutano con un applauso gli ospiti, tra cui il direttore scolastico regionale Luisa Franzese. "Lanciamo un grido unico per vincere la sfida della speranza - propone il dirigente Ciro Scognamiglio - oltre il muro del rione Conocal c'è la scuola. Non lasciateci soli".

"Qui c'è una forte aggressione della camorra ma anche tanta voglia di reagire - dichiara Ottavio Ragone, responsabile della redazione napoletana di Repubblica- Dobbiamo stare in queste realtà, ascoltare i bisogni concreti della gente e dare risposte". Il primo passo è la riqualificazione del campetto sportivo di mille e 200 metri quadri che si trova all'ingresso della scuola. "Bisogna partire dalle piccole cose - sottoline Marco Salvatore, ideatore di "Repubblica delle Idee" - dobbiamo unire le forze per restituire quel campo al rione".

"Stiamo investendo a San Giovanni, dove ci sono 2500 studenti di cui mille stranieri - dice il rettore Gaetano Manfredi - e il quartiere sta cambiando, ci sostiene. Bisogna partire dalla scuola, puntare sulla formazione per creare competenze e quindi lavoro, non assistenza. E daremo il nostro contributo anche a Ponticelli".

"Lo Stato è presente? - si chiede Cafiero De Raho - In questo territorio si spaccia davanti a tutti, l'illegalità è alla luce del sole, qualcuno segnala? Dobbiamo far sentire più forte la nostra voce a una parte della politica che spesso è distratta".

Commuove la testimonianza di Veronica Tuori, residente di Ponticelli. Un lungo applauso accompagna le sue parole: "Sono la mamma di due bambini, ne ho perso uno sei mesi fa - si emoziona - i nostri non sono figli di serie B, non tutti i genitori hanno strumenti culturali per aiutare i propri bambini e quindi chiediamo aiuto alle istituzioni per avere colori e giochi nel quartiere. Non vogliamo che i ragazzi di Ponticelli diventino tutti medici, ma la cultura serve a dare serenità. Non voglio che il mio enorme dolore per la perdita di mio figlio vada sprecato: i bambini del Conocal devono avere più possibilità, affrontano una realtà diversa e hanno una marcia in più. Qui si lotta per dare serenità ai nostri bambini, e spero di averla data a mio figlio che aveva entusiasmo e intelligenza. Sono il suo strumento oggi". 
Salgono sul palco Francesco Di Leva e Adriano Pantaleo. "Siamo il Nest, un polo culturale partito da una scuola abbandonata - si infiamma Francesco Di Leva - Vi diranno sempre che tutto è impossibile ma questa è la parola di piccoli uomini. Impossibile non è per sempre, non è per tutti, deve essere una sfida. Noi vogliamo regalare sogni, se qualche bimbo vuole fare l'attore venga pure al Nest". Accanto al regista, l'attore Adriano Pantaleo: "Spesso ci sono muri anche tra le periferie, ai ragazzi e ai bambini di Ponticelli vogliamo ricordare che possono venire sempre gratis a teatro. Porteremo in questa scuola i nostri corti". Poi Di Leva recita un pezzo di Viviani mentre Pantaleo ricorda i suoi inizi con un pezzo di "Io speriamo che me la cavo" dove debuttò a 7 anni con Lina  Wertmuller e Paolo Villaggio.

Prende la parola don Tonino Palmese, nato proprio a Ponticelli: "Qui c'era una comunità: l'asilo, la chiesa, la politica, che ci faceva tornare a casa pensando che scegliere un'altra vita è possibile. Una scelta diversa da quella dei camorristi bastardi. Ce la possiamo fare".

In sala il procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho, il professore Marco Salvatore, gli assessori Lucia Fortini e Alessandra Clemente. "Qui c'è una forte aggressione della camorra ma anche tanta voglia di reagire - dichiara Ottavio Ragone, responsabile della redazione napoletana di Repubblica - Dobbiamo stare in queste realtà, ascoltare i bisogni concreti della gente e dare risposte". 

La discussione è stata aperta dagli interventi di Lucio d'Alessandro, rettore dell'università Suor Orsola Benincasa, Gaetano Manfredi, rettore dell'università degli studi di Napoli Federico II, Ottavio Ragone, responsabile della redazione napoletana di "Repubblica", Ciro Scognamiglio, dirigente scolastico dell'Istituto "Eduardo De Filippo" e Marco Salvatore, direttore scientifico dell'istituto Sdn di Napoli.