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Napoli, al via "Arte della Libertà" al Modernissimo: dibattito contro il razzismo

Incontri oltre i social network promossi dall'imprenditore Luciano Stella

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L'estate scorsa lanciarono la sfida ai social. Non si può fare scambio di idee e discussioni soltanto su quelli. " L'Arte della Libertà" è l'idea nata da un moto di " non condivisione" - è il caso di dirlo dell'imprenditore e operatore culturale Luciano Stella nei confronti del modo prevalente usato per dialogare oggi. Lanciò la sfida via whatsapp e a raccoglierla furono 150 tra personalità dello spettacolo come Laura Angiulli, animatori delle notti napoletane come Fabrizio Caliendo, professionisti come Domenico Ciruzzi, registi, intellettuali e scrittori come Edoardo De Angelis, Biagio de Giovanni, Maurizio De Giovanni, Girolamo Imbruglia, il sacerdote Gennaro Matino, e ancora Federico Odling, Tony Tammaro.

" Dopo il primo incontro di luglio, abbiamo tracciato un programma di nuovi dibattiti fuori dai social e il prossimo 5 novembre ce ne sarà uno sul tema del razzismo al Modernissimo alle 20". Stella racconta di aver trovato immediatamente riscontro, incontrando sul percorso di questa nuova iniziativa ai primi passi " numerosi gruppi che fanno già azione di chiarimento e di buona pratica sul ritorno a un confronto diretto senza la mediazione dei social network. Queste associazioni sono insieme a noi preoccupate di ricostruire un terreno di condivisione. Abbiamo voluto chiamare la prossima riunione che insieme terremo "L'Arte della Libertà", perché proprio la libertà vorremmo cercare di praticare".

Una nota-manifesto è stata diffusa, firmata con Stella per i "Dialoghi del Lunedì" insieme con il Gruppo 4 Ottobre di Massimo Anselmo, Francesco Ceci, e Roberto Giannì; la Fondazione di comunità San Gennaro, presieduta da Pasquale Calemme; Elena De Filippo della cooperativa Dedalus, Cesare Moreno dei Maestri di strada, " Con... Officine Gomitoli" di Andrea Morniroli, il consorzio " Il sale della terra" di Benevento. Un primo gruppo di associazioni che ci sta a riprendere a parlarsi da vicino. Guardandosi negli occhi, senza equivoci e senza rabbie malcelate. C'è la cooperativa Dedalus, che si occupa dell'accoglienza ai migranti; la Fondazione San Gennaro, che opera alla Sanità e tanto lavoro sociale, rivolto anche ai beni culturali, sta portando avanti. "E c'è - prosegue Stella, animatore del movimento d'opinione - anche un gruppo di privati cittadini non riuniti sotto un'unica sigla, che si è organizzato per discutere con continuità e che proviene da tutta la città".

Come si continua? Con un argomento, ha ritenuto la compagine, che suscita le discussioni più accese e non sempre tutte centrate, sui social: il decreto Sicurezza di Salvini. " Abbiamo la sensazione che non riguardi davvero la " sicurezza" in senso letterale, e che possa invece generare una immigrazione clandestina più numerosa. Ci incontreremo per uscire dal circolo vizioso delle polemiche e delle urla rabbiose della rete social, spesso manipolata da potenti società al servizio di gruppi politici nazionali e sovranazionali - scrive il promotore nella nota - che hanno interesse a diffondere incendi. Ci sentiamo prigionieri di logiche di sopraffazione, di modalità aggressive sempre più spinte e diffuse. Prigionieri di una dinamica che tenta, con azioni e minacce verbali, di cancellare libertà e diritti sul terreno dell'accoglienza, delle corrette e pari relazioni di genere, della solidarietà, dell'autonomia delle scelte. Una dinamica che respinge e nega nella loro umanità persone fragili o differenti e tenta di cancellare le tante buone prassi". L'esempio citato è il Decreto Sicurezza. Se ne discuterà, senza social, il 5 novembre alle 20 al Modernissimo.