Gli immigrati di nuovo in piazza a Caserta. Ma stavolta il motivo della manifestazione è particolare. I richiedenti asilo chiedono che il Comune assegni i buoni libro alle famiglie disagiate, utilizzando i fondi premiali che il Ministero dell’Interno ha assegnato al progetto Sprar di Caserta.
La proposta viene dagli stessi immigrati, che sono stati accolti nel progetto Sprar e che stamattina hanno manifestato per le strade cittadine, insieme a studenti e famiglie italiane, per chiedere al comune di utilizzare a questo fine i fondi. La proposta è girata da diversi giorni in città, attraverso un video visibile sui social e attraverso un lettera aperta che hanno sottoscritto circa 200 tra insegnanti e dirigenti scolastici delle scuole cittadine.
“Il Comune è in dissesto finanziario - spiega Mimma D’Amico dell’ex canapificio - e vi sono due annualità di buoni libro ancora da pagare. Per gli anni 2015/2016 il Comune non ha mai ricevuto i fondi dalla Regione. Invece per il 2017/2018 i fondi trasferiti al Comune non sono sufficienti per assegnare a tutti gli aventi diritto il buono libri. Una situazione che sta alimentando tensioni soprattutto in quelle famiglie disagiate che vedono fortemente compromesso il diritto allo studio per i propri figli”. I fondi di cui parlano gli immigrati, sono poco più di 100 mila euro, assegnati dal precedente governo al Comune di Caserta e che non hanno un vincolo particolare di spesa.
“Si tratta di fondi ”premiali” arrivati al Comune – spiega Mimma D’Amico – perché ha dato accoglienza a circa 200 migranti richiedenti asilo e ha avviato percorsi d’integrazione attraverso il progetto Sprar. Questo è l’ultimo anno che il Comune potrà utilizzarlo e dunque anche le famiglie che chiedono il diritto allo studio per i propri figli, perché il nuovo governo ha cancellato lo Sprar e i relativi fondi”.
Al Corteo, partito dalla stazione ferroviaria e promosso da Caritas diocesana, Centro sociale ex canapificio, collettivo studentesco Scira, Rete Caserta città viva, hanno partecipato diverse centinaia di persone. Molte anche le famiglie che hanno i figli alle scuole medie e alle scuole superiori. La manifestazione si è conclusa davanti alla Prefettura di Caserta, dove una delegazione di manifestanti è stata ricevuta da funzionari prefettizi e dai rappresentanti del Comune di Caserta.
La proposta viene dagli stessi immigrati, che sono stati accolti nel progetto Sprar e che stamattina hanno manifestato per le strade cittadine, insieme a studenti e famiglie italiane, per chiedere al comune di utilizzare a questo fine i fondi. La proposta è girata da diversi giorni in città, attraverso un video visibile sui social e attraverso un lettera aperta che hanno sottoscritto circa 200 tra insegnanti e dirigenti scolastici delle scuole cittadine.
“Il Comune è in dissesto finanziario - spiega Mimma D’Amico dell’ex canapificio - e vi sono due annualità di buoni libro ancora da pagare. Per gli anni 2015/2016 il Comune non ha mai ricevuto i fondi dalla Regione. Invece per il 2017/2018 i fondi trasferiti al Comune non sono sufficienti per assegnare a tutti gli aventi diritto il buono libri. Una situazione che sta alimentando tensioni soprattutto in quelle famiglie disagiate che vedono fortemente compromesso il diritto allo studio per i propri figli”. I fondi di cui parlano gli immigrati, sono poco più di 100 mila euro, assegnati dal precedente governo al Comune di Caserta e che non hanno un vincolo particolare di spesa.
“Si tratta di fondi ”premiali” arrivati al Comune – spiega Mimma D’Amico – perché ha dato accoglienza a circa 200 migranti richiedenti asilo e ha avviato percorsi d’integrazione attraverso il progetto Sprar. Questo è l’ultimo anno che il Comune potrà utilizzarlo e dunque anche le famiglie che chiedono il diritto allo studio per i propri figli, perché il nuovo governo ha cancellato lo Sprar e i relativi fondi”.
Al Corteo, partito dalla stazione ferroviaria e promosso da Caritas diocesana, Centro sociale ex canapificio, collettivo studentesco Scira, Rete Caserta città viva, hanno partecipato diverse centinaia di persone. Molte anche le famiglie che hanno i figli alle scuole medie e alle scuole superiori. La manifestazione si è conclusa davanti alla Prefettura di Caserta, dove una delegazione di manifestanti è stata ricevuta da funzionari prefettizi e dai rappresentanti del Comune di Caserta.