Napoli

Se la camorra non è una priorità per Salvini

Il commento

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Un giorno sì e un giorno no. È il rabbrividente ritmo dei pistoleri della camorra nel centro storico, tra i Tribunali e Forcella. Raid intimidatori con colpi di pistola esplosi all’impazzata. “Stese”, come le chiamano i camorristi.

Un fenomeno che ancora non si riesce a spegnere. Il ministro dell’Interno, tra una roboante dichiarazione e l’altra, nella sua recente visita in città ha trovato il modo di accendere la miccia delle polemiche su come smaltire i rifiuti. Ma, insistiamo, il primo problema del Viminale dovrebbe essere l’arrogante e altamente “inquinante” presenza della criminalità organizzata su tutto il territorio.

È lì che bisogna fare di più. Molto di più, ministro. Nessuna zona è risparmiata dalle “stese”. Il centro storico è terrorizzato dalle pistole impazzite. Proprio mentre il boom turistico tocca, felicemente, anche Forcella e i Tribunali. E i numerosi B&b lanciano l’allarme: «Di questo passo i turisti lasceranno questi luoghi». Una ragione in più, non la sola ovviamente, per dedicare ogni sforzo a spegnere quei raid armati. Dovrebbe essere una priorità anche per Salvini.