Napoli

Trenta a Caserta: "I migranti non sono turisti"

Il ministro Trenta 
Il ministro incontra gli studenti delle scuole superiori: "Chi mette figlio su barcone non pensa di andare in crociera". Per la terra dei fuochi 200 uomini
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"Le migrazioni sono sempre esistite, la storia italiana è fatta di migrazioni. Per anni non è stato governato il fenomeno e oggi occorre capire le reali cause delle migrazioni, intervenendo a livello internazionale.Se una madre e un padre mettono il proprio figlio su un barcone sapendo che potrà morire non lo fanno perché pensano di andare in crociera, ma perché cercano una vita migliore. Nessuno vuole lasciare il suo paese, nessuno vuole lasciare la sua cultura, la gente oggi oggi fugge  da guerre e carestie e la comunità internazionale deve essere in grado di agire affinché chi fugge possa un giorno vivere serenamente nel proprio Paese". Così il ministro della Difesa Elisabetta Trenta in un incontro con gli studenti delle scuole superiori a Caserta.

Terra Fuochi: 200 uomini per il territorio

"Come  Ministero della Difesa abbiamo messo a disposizione per la Terra dei Fuochi 200 militari, in particolare 100 carabinieri che saranno usati per le indagini e 100 soldati dell'Esercito che verranno dislocati sul territorio per l'operazione Strade Sicure. Ci sono poi i nostri satelliti e i droni per i controlli dall'alto". Ricorda il ministro Trenta, che ha risposto alla domanda di Luca, studente dell'Itis Francesco Giordani di Caserta, che le ha chiesto in che modo si stessero muovendo la Difesa, e l'intero Governo, sul fenomeno del degrado ambientale. "Il nostro ministero - ha proseguito - sta lavorando insieme agli altri dicasteri perché siamo convinti che lo Stato debba vincere sull'illegalità. Spero che voi ragazzi diventiate combattenti per la legalità".

Leva obbligatoria? Non sono d'accordo

"Non so chi parla della leva obbligatoria, io che sono il ministro della difesa non ne parlo.
Alcuni dicono che servirebbe a voi ragazzi per educarvi, io dico che le vostre famiglie e le vostre scuole debbono stare al centro della vostra formazione. Oggi abbiamo dei professionisti, non sono d'accordo con la leva obbligatoria". Così il ministro della Difesa Elisabetta Trenta.

 

Il valore donne non si misura con una vocale

"Preferisco ministro a ministra, perché ritengo che non sia una 'o' o una 'a' a misurare il valore di una donna", dice il ministro agli studenti.


Attenzione al Sud sempre maggiore

E il ministro promette: "Un'attenzione sempre maggiore al Mezzogiorno d'Italia, a conferma di una strategia di sicurezza sempre più orientata ormai verso scenari euro-mediterranei.
"Le caserme saranno dislocate soprattutto nelle regioni meridionali" spiega. E "la stessa dislocazione della Brigata qui a Caserta - afferma rivolgendosi ai bersaglieri schierati nel piazzale della caserma e al colonnello Nicola Serio, Comandante del Distaccamento della Brigata - testimonia il mutamento radicale della strategia di sicurezza". "Oggi - prosegue il ministro - sono onorata di essere, nella sede di una delle Brigate più moderne del nostro Esercito, che ha nel proprio dna il gene delle missioni internazionali. Un impegno che dura ormai da più di trent'anni, da quando nell'estate del 1982 proprio i Bersaglieri, quelli del 2° battaglione Governolo, sbarcarono in Libano. Da allora il coinvolgimento della Brigata Garibaldi nel contesto internazionale è cresciuto costantemente. Nei Balcani, in Afghanistane oggi anche in Niger, nell'ambito dell'operazione MISIN".
Ancora oggi i bersaglieri, con il loro Comandante Diodato Abagnara, sono impegnati in Libano nell'ambito dell'operazione Leonte XXV, mentre in Italia continuano a fornire il proprio contributo all'operazione Strade Sicure. "Mentre siamo qui - aggiunge il ministro - oltre 6.500 militari sono impegnati in 38 missioni in 24 Paesi, alcune delle quali sotto il comando di ufficiali italiani. Essi non conquistano né sottomettono.Prendono nulla e lasciano molto. Purtroppo anche la loro stessa vita. Aiutano, sfamano, curano, istruiscono, ricostruiscono.Pacificando, fanno rinascere la speranza e la convivenza civile. Oggi, per capacità e preparazione, tutti i nostri militari sono apprezzati dai colleghi stranieri; per generosità e umanità sono benvoluti dalle popolazioni locali"