Napoli

De Ruggieri, sindaco di Matera: "Napoli ci imiti, recuperi fiducia e torni a guidare il Sud"

Intervista al primo cittadino della città Capitale della cultura 2019, in vacanza a Ischia

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Osserva il mare di Ischia e dice: "Qui, per trent'anni, sono venuto in vacanza con mia moglie. Da buon terrone, ho sempre prediletto i nostri luoghi alle mete esotiche, rimanendone affascinato. E ho scoperto una sottile linea rossa con Matera: le case rupestri, il rapporto con la terra, le migrazioni dalla Basilicata sull'isola, che hanno lasciato in dote alcuni dei nostri cognomi".

Una sottile linea rossa che si traduce in un gemellaggio con i sei comuni dell'isola: è qui per questo, Raffaello De Ruggieri, sindaco orgoglioso di Matera, nell'anno straordinario che la consacra Capitale Europea della Cultura.
"Questi sono luoghi che alimentano sferzate di creatività - dice, al termine del convegno "Noi nel Mediterraneo" - dove non possono che generarsi cortocircuiti creativi. Terre che non possono essere testimoni passive del futuro del mondo: devono candidarsi a esserne il centro, efficaci magneti di sviluppo. Per farlo però bisogna fare come ha fatto la mia Matera, che ha vinto l'asfissia del futuro, trasformandosi da vergogna nazionale, simbolo di infamia, a hub di cultura e innovazione: il Sud che parla all'Europa, un brand vincente".

E Napoli, sindaco Raffaello De Ruggeri, che ruolo deve giocare?
"Napoli deve tornare ad essere la capitale del Mezzogiorno. Ma perché ciò avvenga deve recuperare una partecipazione convinta dei cittadini. Serve quel sottile lavoro che è stato fatto a Matera, che oggi accoglie i visitatori con il sorriso della fierezza. Ecco, i napoletani recuperino il senso d'appartenenza collettivo".

Crede che sia una città rassegnata?
"Direi soprattutto una città sfiduciata, talvolta anche rabbiosa. Noto un senso di pessimismo diffuso. Napoli deve eliminare questa pillola velenosa della sfiducia e del fatalismo: se non si ha una base sociale convinta delle proprie ragioni, il percorso diventa difficile. La candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura non è partita dall'alto, ma da un gruppo nutrito di giovani che ha creduto nel sogno. Perché abbiamo vinto? Grazie all'energia sociale, ecco perché. Napoli è di una bellezza sconvolgente, ma io mi chiedo se oggi i napoletani siano fieri di essere napoletani come i materani sono fieri di essere materani. Si deve ripartire da una convinta adesione dei cittadini al destino della polis: è l'elemento rivoluzionario che serve a capovolgere la situazione del Sud".

C'è chi dice che al Sud manchi un leader politico.
"Più che un leader, manca un leader riconosciuto. Ci sono personaggi carismatici che non sono riusciti a esprimere un senso comune. Ognuno è rimasto chiuso nel suo territorio: non vedo un demiurgo meridionale capace di affrontare il problema del Mezzogiorno nella sua complessità e nella sua unità. Lo stesso sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, è un ottimo sindaco, ma è totalmente impelagato nei problemi di Napoli: il Comune è un pachiderma che fa indigestione del quotidiano. Per me lui ora dovrebbe saltare oltre l'ostacolo, candidandosi a rappresentante dell'intero Mezzogiorno".

Che ne pensa della autonomia differenziata per le Regioni e di tutte le polemiche che infuriano ?
"Per carità, penso certamente che è un grave pericolo per il Mezzogiorno: stabilire i diritti di cittadinanza sulla base del gettito fiscale vuol dire differenziare i cittadini italiani favorendo chi ha il reddito più alto. E il Sud ne pagherà le conseguenze. Si tratta di una diabolica operazione delle Regioni del Nord, ancora una volta nella distratta insipienza, quando non nella complicità, di alcune aree politiche meridionali. Sono contro la secessione dei ricchi".

A Matera sarà protagonista anche Napoli, ci dica come...
"Certo, con il Teatro San Carlo, con cui ho avuto rapporti straordinariamente felici, riproporremo la Cavalleria Rusticana, nel cast anche 500 cittadini. Con Napoli ho un rapporto vero, che si fonda sull'amicizia fraterna con il compianto Francesco Compagna, fondatore della rivista "Nord e Sud", con cui abbiamo messo la prima pietra di recupero dei Sassi di Matera. Napoli è per me Gilberto Marselli e Giuseppe Galasso: con lui siamo stati repubblicani quando il partito repubblicano aveva un significato. Ecco perché questa città non può restare in attesa: deve ritrovare tempi e modi di un protagonismo interregionale, vestendosi della forza e della storia che ha addosso, che sono quelle - se non della capitale d'Europa, come nel Settecento - quanto meno della capitale del Sud, dell'intero Mezzogiorno".